La nuova serie, una collaborazione tra Sky e Hbo, sarà ambientata in Vaticano. La produzione è prevista per la fine del 2018. Top secret trama e cast. Ma il titolo fa pensare a un cambio di protagonista: Jude Law sarà ancora Lenny Belardo?
Partirà alla fine del prossimo anno, nel 2018, la produzione di The New Pope, la seconda serie creata e diretta dal Premio Oscar Paolo Sorrentino ambientata in Vaticano. La sceneggiatura è scritta dallo stesso Sorrentino e Umberto Contarello. The New Pope è una serie originale Sky-Hbo, prodotta da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside e co-prodotta da Mediapro. Il distributore internazionale è FremantleMedia International. Il casting per il ruolo del nuovo Papa e per gli altri personaggi è appena cominciato.
Non sarà la seconda stagione di The Young Pope ma, da ciò che emerge, si tratterà di un progetto nuovo. Così come The Young Pope anche The New Pope sarà incentrata sulla figura di un Papa e ambientata in Vaticano. Mistero sulla presenza e il ruolo di Jude Law nella serie. Torna quel mondo, quelle atmosfere, dopo che The Young Pope ha stregato pubblico e critica in tutto il mondo. E nella serie Sky, Hbo torna come partner produttivo, rinnovando un modello di successo sperimentato già con The Young Pope che aveva visto, per la prima volta, un progetto nato e ideato in Italia – realizzato da Wildside – coinvolgere un importante partner americano dando vita ad un prodotto di esportazione di grandissimo valore e apprezzato a livello mondiale.
Dopo il successo italiano ed europeo, The Young Pope – serie venduta ad oggi in oltre 110 paesi – ha registrato un ottimo debutto di ascolti in America sulla rete via cavo Hbo, dove ha superato il successo di titoli Hbo come The Night Of, di tutte le ultime miniserie (come Olive Kitteridge) e anche serie kolossal come The Knick di Soderbergh e Vinyl di Scorsese.
Nei paesi dove è stata trasmessa The Young Pope
è stata acclamata dalla critica, definita dal Washington Post “un’opera stimolante e visivamente sbalorditiva”, “splendida e accattivante” dal New York Times con “una struttura narrativa mai vista prima d’ora” secondo Variety.
La Repubblica