Claudio Baglioni compie 66 anni: la musica è (ancora) adesso

Claudio Baglioni compie 66 anni: la musica è (ancora) adesso

«’51 Montesacro tutto cominciava in un subaffitto e un muro che sudava». È così che racconta com’è iniziata, Claudio Baglioni, un 16 maggio di qualche tempo fa. Lui che col tempo c’ha sempre fatto a pugni e poi la pace, oggi compie 66 anni: lui e i suoi occhi scuri stanno davvero diventando grandi insieme. C’ha provato Baglioni ad appendere i guantoni al chiodo, ma proprio non gli è riuscito di starsene a casa a fissare il foglio bianco: c’era ancora tanta musica davanti. D’altronde, «se ti fermi a metà strada non saprai chi sei». Lo ha scritto quando soltanto quattro anni fa gli era balenata l’idea di calare il sipario. Ma la scena era lì, ad attenderlo, con tutto quel pubblico che continua a riempire poltrone e gradinate. Strana razza i baglioniani: professano il culto della persona, bevono le lacrime durante i live, sostengono la poesia dei versi di Claudio, hanno visto decine di concerti e più tappe dello stesso tour e la considerano una cosa assolutamente normale («Perché, che male c’è?!»). Ma forse sono così tutti i veri fan, a tutte le età.
Oggi, per il cantautore di casa nostra, 66 candeline da spegnere. In matematica il 66 è un numero “semiperfetto”, fa pensare alla vita, all’uomo, a quel «grand’uomo» che Baglioni ha cantato per Baglioni, per il figlio. È iniziata con “Avrai” la sua storia di padre e negli anni sono state tante le note che, una dopo l’altra, hanno raccontato un amore e qualche vena di dispiacere. Sì: Baglioni ha un posto in prima fila in quella tradizione italiana che dà voce ai sentimenti, ma non è l’abbonato seduto in poltrona che guarda le repliche. 53 anni di carriera, in fondo, parlano da soli di un artista che ha fatto da colonna sonora alle epoche e alle generazioni. Nel 1974 qualcuno si innamorava intorno ad un falò sulle note di “E tu”. Nel 2017 qualcuno si innamora ancora davanti ad un falò sulle note di “E tu”.
Una voce un po’ graffiata – che non si può definire altrimenti se non “alla Baglioni” – che raggiunge altezze vertiginose iniziò a farsi sentire quando Claudio, quasi adolescente, partecipò ad un concorso di voci nuove a Centocelle. Gli aneddoti su quegli episodi si sprecano ma lui sorride sempre nel ricordare il completo rosa e azzurro che gli aveva fatto indossare la mamma, da «confetto unisex», come dice lui. Il primo contratto non tardò ad arrivare e nemmeno il successo, nonostante per gli amici al bar lui fosse ancora soltanto Agonia. Quel personaggio, in fondo, non se l’è mai scrollato di dosso, l’ha solo un po’ stemperato col bianco delle camicie che hanno spezzato il nero dei gilet e delle lunghe giacche di pelle. Eppure le sue sono state le vie dei colori, accesi, come quel tramonto di “Sabato pomeriggio” che riscalda il mare, il cuore ed una voce. Lo faceva ieri, continua a farlo oggi a 66 anni. Perché la musica è sempre, la musica è adesso: la vita è adesso.

Il Mattino

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