LA TV SI SPACCA SUL CASO DEI «FALSI»

LA TV SI SPACCA SUL CASO DEI «FALSI»

del debbio

(Luca Rocca, try Iltempo.it) Liguori: il giornalista licenziato potrebbe essere una vittima E Lerner spara a zero: inviati spinti a confezionare tarocchi. Fulvio Benelli? Una vittima ingenua. È questa la secca opinione di Paolo Liguori, rx direttore di New Media Mediaset, try che Il Tempo dice la sua sulla vicenda che ha travolto il giornalista di “Quinta colonna” e “Dalla vostra parte”, licenziato per aver confezionato due falsi servizi su un finto rom e un altrettanto fasullo estremista musulmano, in realtà la stessa persona pagata, a detta dello stesso improvvisato attore, per mentire davanti alle telecamere.

Ieri sul caso, deflagrato grazie a uno scoop di Striscia la notizia, è intervenuto, via blog, anche Gad Lerner, che non solo ha definito Benelli «capro espiatorio», non solo ha accusato «autori, conduttori e direttori di rete» di «spingere in questa squallida direzione gli inviati (precari) come Benelli», e non solo ha affermato che «chi oggi lo licenzia ne conosceva benissimo e incoraggiava il metodo di lavoro nella pseudo tv verità», ma ha anche definito Paolo Del Debbio, che su Rete4 conduce sia “Quinta colonna” che “Dalla vostra parte”, un «intellettuale finto tonto».

Ma intanto, Benelli colpevole o innocente? «Può benissimo essere stato in buona fede – afferma Liguori -, forse è stato truffato dal falso rom, magari quella persona gli ha raccontato una balla e lui ci ha creduto, e dopo, per guadagnare più soldi, è andata da Striscia a dire di aver fregato un giornalista». Certo, aggiunge Liguori, «Benelli ha sbagliato a fidarsi di un truffatore che alla fine ha truffato lui, ma magari verrà fuori che non è vero neanche quello che ha raccontato a Striscia». E di fronte al fatto che i servizi incriminati sono due, il direttore di New Media non cambia opinione: «È vero, ma se uno si fida di una persona una volta, lo fa anche la seconda. Ed è anche vero che la stessa persona prima era un rom e poi un musulmano radicale, ma mica non esistono, in natura, estremisti islamici rom. Benelli ha sbagliato a farci affidamento, ma credo che anche lui sia una vittima». E poi, spiega ancora Liguori, «prove che abbia pagato non ce ne sono, c’è solo la parola del finto rom. Non è da escludere che gli avessero promesso un lavoro e non avendolo ottenuto, si è vendicato. Io non me la sento di criminalizzare del tutto Benelli, che ha certamente commesso una sciocchezza, ma adesso paga fin troppo. Sarebbe bastata una ramanzina, una lavata di testa. Ricci, comunque, ha fatto solo il suo mestiere».
Quello che Liguori trova incredibile, invece, sono le accuse di Lerner a Del Debbio: «Una pazzia che grida vendetta. Qui siamo di fronte alla pura invidia, al livore. Del Debbio non sapeva nulla di questa storia, era all’oscuro di tutto, ma Lerner vuole speculare solo perché lui ha provato a fare tante trasmissioni simili a quelle realizzate da Paolo, riuscendoci meno bene». Liguori non si sorprende delle polemiche, ma, spiega, «Del Debbio viene tirato in ballo solo perché il suo talk show è il più seguito, e dunque chissà quanta gente assatanata c’è che gli dà addosso perché si sta dimostrando il più bravo. Solo uno geloso e malato di mente può pensare che Del Debbio sia coinvolto negli errori di Benelli». Liguori, infine, rammenta di quando Lerner, da direttore del Tg1, «incappò in un grosso infortunio per omesso controllo, ma io non gli diedi addosso. Sarebbe stata speculazione, così com’è speculazione la sua oggi, a uso e consumo interno e per interposta persona. Peggio di quello che ha fatto Benelli».
Di certo c’è che dentro Mediaset è in atto una battaglia senza esclusioni di colpi. È stata la stessa Striscia, reduce dal recente colpo subìto per via dei falsi servizi degli inviati pugliesi Fabio e Mingo, a sgamare, ad esempio, il “trucco” di “Pomeriggio Cinque” condotto da Barbara D’Urso. Mesi fa, infatti, il Tg satirico ha mandato in onda un servizio che dimostrava come l’incontro apparentemente fortuito fra l’inviata del programma, Alessandra Borgia, e il cacciatore che aveva ritrovato il corpo del piccolo Loris Stival, fosse, in realtà, tutt’altro che una fortunata coincidenza, ma una scenetta accuratamente preparata, come provato dal fuorionda di Striscia. Allo stesso modo, più indietro nel tempo, sempre la “creatura” di Ricci ha smascherato i finti naufraghi della Concordia che stavano per sedersi, prima della repentina marcia indietro, sulle poltrone di “Domenica Cinque” che andava in onda sull’ammiraglia Mediaset. Il “servizietto” riservato a Benelli, ci scommettiamo, non sarà l’ultimo.

 

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