E’ di nuovo tempo di Metallica: la band metal californiana ha pubblicato il suo dodicesimo album “72 Seasons”. Un lavoro massiccio ed estremamente corposo (12 tracce per quasi ottanta minuti di musica) in cui le 72 stagioni del titolo corrispondono ai primi 18 anni di una persona. Ma non bisogna pensare a un ritorno al passato: un certo sguardo c’è ma sempre filtrato attraverso il gusto attuale di una band ormai da anni considerata tra le più grandi al mondo in campo rock, andando oltre al recinto del metal.
Per i Metallica si tratta del primo lavoro da “Hardwired… To Self-Destruct” del 2016. Un disco che arriva dopo un lungo periodo caratterizzato anche da momenti difficili come le crisi personali affrontate da James Hetfield. Anticipato dai singoli “If Darkness Had a Son”, “Screaming Suicide” e “Lux Æterna” è prodotto da Greg Fidelman con Hetfield e Ulrich.
Un disco che guarda al passato come elemento di influenza sul presente e non certo per scimmiottarlo. “72 stagioni. I primi 18 anni della nostra vita che formano il nostro vero o falso io – ha spiegato James Hetfield -. Il concetto che ci è stato detto “chi siamo” dai nostri genitori. Una possibile etichettatura del tipo di personalità che siamo. Credo che la parte più interessante di tutto questo sia lo studio continuo di queste convinzioni di base e di come esse influenzino la nostra percezione del mondo di oggi. Gran parte della nostra esperienza adulta è una rievocazione o una reazione a queste esperienze infantili. Prigionieri dell’infanzia o liberati da quei legami che portiamo con noi”.
Di seguito all’uscita dell’album i Metallica affronteranno il tour mondial M72, che vedrà la band suonare due serate in ogni città visitata, con ogni No Repeat Weekend caratterizzato da due scalette e lineup di supporto completamente diverse. Un nuovo e audace design del palco, che sposta la famosa Snake Pit dei Metallica al centro del palco, oltre che dal pass per l’intero tour I Disappear e molto altro ancora. Al momento però non sono previste tappe italiane.