“Social media: la dittatura della vita virtuale“, il giornalista Pierluigi Diaco critica l’uso eccessivo dei social network, definendoli una manifestazione di patologia che sostituisce il mondo reale con una fiera delle vanità. Diaco sottolinea che l‘uso smodato dello smartphone per filtrare e condividere la realtà attraverso i social sta diventando una prassi diffusa, finanche durante eventi come concerti e mostre.
Egli denuncia anche la “dittatura culturale” dei social, che influenzano persino i media tradizionali e gli stessi giornalisti, contribuendo a una sorta di pigrizia nel reportage dal vivo. Diaco lamenta l’abolizione dell’attesa e la diffusione della cultura del “tutto e subito” causata dalla comodità del click, che ha trasformato anche la semplice attività di fare la spesa.
“E’ patologico – continua Diaco – vedere oggi i giovani e non solo loro con lo smartphone perennemente in mano per filtrare la realtà attraverso la telecamera, dai concerti alle mostre, per poi pubblicare tutto sui social. Tutto passa attraverso la rete, perfino l’attività erotica”, commenta il giornalista, che parla di “dittatura culturale dei social, i quali dettano l’agenda anche ai media.