Stanchi di Tv ma non di fiction, l’unico modo per evadere dalla realtà

Stanchi di Tv ma non di fiction, l’unico modo per evadere dalla realtà

Mina Settembre, Il Commissario Ricciardi, Lolita Lobosco, Montalbano, Màkari. Il 2021 della Rai è segnato da un successo di ascolti incredibile delle fiction, in controtendenza a un momento in cui la Tv deve far fronte alla gente che non ne può più di rifugiarsi nella Tv. Ribellione che ha penalizzato addirittura Sanremo ma non le fiction. E forse una ragione c’è.

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Mina Settembre, Il Commissario Ricciardi, Lolita Lobosco, l’epilogo (?) del Commissario Montalbano, Màkari. L’inizio del 2021 ci sta raccontando una storia già nota: la fiction Rai vive un momento d’oro. Storie che lasciano il segno sui telespettatori, tanti telespettatori, ben più del solito. Se c’è una novità rispetto ad un trend positivo da anni, è che in questo mesi il servizio pubblico ha infilato una serie di titoli dall’incredibile fortuna in fatto di ascolti.

Picchi da oltre 6 milioni di telespettatori, anche 7 milioni per Lolita Lobosco, anche 9 milioni per Montalbano, in relazione al quale, ormai, non esistono più numeri sorprendenti. Tre mesi che aggregano i volti più popolari e amati della nuova fiction, da Serena Rossi a Lino Guanciale, passando per Claudio Gioè, con nomi storici del calibro di Luca Zingaretti e Luisa Ranieri.

Sono numeri, quelli della fiction Rai, in oggettiva controtendenza con il periodo storico che stiamo vivendo. Perché mentre le fiction surclassano letteralmente la concorrenza e registrano numeri oceanici, la televisione generalista sembra chiamata a confrontarsi con un sentimento contrario a quello che un anno fa, nelle prime settimane di lockdown, aveva portato il pubblico a vedere in questo elettrodomestico un focolaio al quale affidare il ruolo di rassicurante passatempo, antidoto ai timori e alle paure.

Oggi, a un anno di distanza, quel sentimento positivo si è esaurito cedendo il passo all’esaurimento, lo stress di non vedere una via d’uscita dal Covid. L’esigenza comune di percepirsi costantemente informati è mutata in una nausea da infodemia alla quale si risponde con una generale riluttanza al mezzo televisivo. Pensiamo a cosa è accaduto con il Festival di Sanremo, immaginato alla vigilia come un evento destinato a registrare ascolti senza precedenti proprio perché favorito dall’obbligata permanenza in casa degli italiani, prima che i numeri parzialmente negativi obbligassero a ripiegare sul racconto di un atto di resistenza eroica a dispetto della rabbia delle persone.

Proprio per questa ragione gli ascolti delle fiction Rai, in controtendenza all’andamento generale, sono un’anomalia bella e buona che non si può fare a meno di sottolineare. Ascolti che sembrano influenzarsi positivamente a vicenda, quasi vi fosse una forza sotterranea e invisibile che spinge il pubblico alla partecipazione. Eludere la realtà per due ore, concedersi un viaggio serale per dimenticare temporaneamente le vite sospese e senza prospettive. Potrebbe essere una spiegazione plausibile, alla quale è difficile contrapporre un “ma”…

Andrea Perrella, Tv.fanpage.it

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