CELEBRITY MASTERCHEF, LA PASSIONE PER LA CUCINA CON UNA GIUSTA E NECESSARIA DOSE DI CAZZEGGIO PURO

CELEBRITY MASTERCHEF, LA PASSIONE PER LA CUCINA CON UNA GIUSTA E NECESSARIA DOSE DI CAZZEGGIO PURO

Dodici personaggi noti ai fornelli, a contendersi la prima edizione di un programma che speriamo duri a lungo. Sì, perché la presenza di “vip” a spadellare e impiattare sotto l’occhio tradizionalmente crudele dei giudici è molto piacevole. Resta la tensione della gara, così come restano i giudizi sferzanti di Bastianich, Barbieri e Cannavacciuolo, ma si perde un po’ di serietà di troppo

MasterChef è morto, viva MasterChef! A dire la verità, il cooking show più amato della tv non è morto affatto, almeno non ufficialmente. Il format, però ha mostrato nell’ultima stagione (finita la settimana scorsa) evidenti segni di stanchezza, tanto che persino Carlo Cracco ha deciso di dire basta e non sarà tra i giudici il prossimo anno. Ma se MasterChef, nonostante ascolti mai raggiunti prima, non sta benissimo, per fortuna è arrivata la versione Celebrity a portare un po’ di aria fresca. “Celebrity”, mi raccomando, perché “vip” è troppo cheap e Sky, si sa, vuole piacere alla gente che piace. Con Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Joe Bastianich nell’abituale ruolo di giudici, Celebrity MasterChef è cominciato giovedì sera con dodici personaggi noti ai fornelli, a contendersi la prima edizione di un programma che speriamo duri a lungo. Sì, perché la presenza di “vip” a spadellare e impiattare sotto l’occhio tradizionalmente crudele dei giudici è molto piacevole. Resta la tensione della gara, così come restano i giudizi sferzanti di Bastianich, Barbieri e Cannavacciuolo, ma finalmente si perde un po’ di serietà di troppo, tornando a una dimensione di intrattenimento che alcune volte, nel MasterChef tradizionale, soccombe sotto i colpi del “cattiverio” ad ogni costo. E poi, diciamolo, i signori di Celebrity MasterChef hanno azzeccato il cast. A regnare sui dodici aspiranti chef c’è, incontrastabile e incontenibile, una Mara Maionchi in grande spolvero, bippata a più non posso e sempre pronta a rispondere a tono a chiunque, persino agli inflessibili giudici (“Stai molto attento anche te, Master”, ha detto ieri sera a un incredulo Barbieri). Tra una imprecazione e una battuta di spirito, la Maionchi ha messo in ombra i compagni di fornelli, dimostrando ancora una volta di essere un animale televisivo di rara efficacia.
Ma gli altri undici concorrenti sono stati scelti con un certo criterio, pescando anche tra gente non più popolarissima ma nessuno dei presenti fa scattare l’ormai tradizionale “Ma chi?” di altri reality vip della tv italiana. Accanto alla Maionchi, infatti, cucinano Maria Grazia Cucinotta, Roberta Capua, Nesli, Filippo Magnini, Antonio Capitani, Marisa Passera, Stefano Meloccaro, Serra Yilmaz, Alex Britti, Elena Di Cioccio ed Enrica Guidi (forse l’unico vero “Ma chi?” del cast). E nei primi due episodi andati in onda ieri sera, sono già tre i concorrenti a essere stati eliminati: prima Serra Yilmaz, l’attrice feticcio di Ferzan Ozpetek, subito dopo Stefano Meloccaro. L’ultima a lasciare le cucine, a fine serata, è stata Enrica Guidi, che nella prima parte era stata addirittura la migliore.
Cosa ci si aspetta da Celebrity MasterChef? Forse è meglio chiarirlo subito, prima di dover rintuzzare le pur comprensibili critiche dei puristi del format originale. Non è il MasterChef che siamo abituati a guardare e soprattutto non deve esserlo. Fosse una copia dell’originale, sarebbe completamente inutile. Perché un MasterChef che stimola nello spettatore lo spirito critico di un gran gourmet (spesso più millantato che posseduto) c’è già. La versione Celebrity è intrattenimento puro, prende spunto dalla cucina per diventare anche altro. Lo si percepisce dall’atteggiamento più rilassato dei giudici (che non è un male, perché ogni tanto fa bene prendersi meno sul serio) e lo si percepisce soprattutto dal tipo di narrazione televisiva che viene costruita da autori e montaggio. È più divertente, in questo caso, assistere alle intemperanze di Mara Maionchi che seguire pedissequamente la preparazione di un piatto. Perché per quello, appunto, c’è MasterChef, quello che vede in gara gente che nella vita vuole fare davvero quello. La contaminazione “celebrity” di un programma ormai così popolare non può che far bene al format, stemperando la seriosità che alcune volte la fa da padrona e permettendo allo spettatore di rilassarsi un po’, di coniugare la passione per la cucina con una giusta e necessaria dose di cazzeggio puro.

Domenico Naso, Il Fatto Quotidiano

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