Chung Eun-Mo, chi è l’artista coreana (ma italiana nel cuore) da tenere d’occhio

Chung Eun-Mo, chi è l’artista coreana (ma italiana nel cuore) da tenere d’occhio

Nel lavoro di questa pittrice il colore si trasforma in materia per costruire luminose illusioni prospettiche e relazioni armoniche. Due mostre la svelano ora al pubblico italiano

Arte contemporanea. Chung Eun-Mo: le mostre a Milano

Sarà una delle protagoniste della mostra “Astratte: 38 artiste dal 1939 al 2000” che, dal prossimo 17 marzo, porterà nelle sale settecentesche di Villa Olmo (Como), le opere d’arte più iconiche delle signore dell’arte astratta italiana per tanto, troppo, tempo ignorate dalla storia e dalla critica.

Anche se è nata a Seul nel 1946, Chung Eun-Mo vive in Italia dagli anni ’80, quando, dopo un lungo periodo di studi (New York, Parigi e Monaco) per perfezionare il suo stile pittorico geometrico fatto di pure sequenze e di forme quasi architettoniche, l’artista ha deciso di trasferirsi prima a Roma e poi a Torre Orsina, piccolo borgo medievale arroccato sopra un colle della campagna umbra. Recentissimo, invece, il suo trasloco a Milano, in una nuova grande e luminosa casa-studio che l’artista ha trovato a NoLo (North of Loreto), il nuovo distretto creativo e multietnico di Milano.

Nei quadri di Chung Eun-Mo il colore – inteso come combinazione di “luce, peso e piacere”, – si trasforma in materia per costruire luminose illusioni prospettiche e relazioni armoniche in disegni che spesso escono dai confini della tela. E inventare così nuove modalità e nuove armonie cromatiche che rimandano alle opere di Malevič e alla convinzione del grande maestro russo secondo il quale, l’astrattismo riesca a rappresentare la “supremazia della sensibilità pura delle arti figurative”.

In attesa della mostra di Como, le opere di Chung Eun-Mo sono in mostra ora nella sua personale alla galleria de Cardenas di Milano (fino al 13 marzo). 

vogue.it

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