Le strategie delle concessionarie dei broadcaster italiani per i mesi di aprile e maggio
I canali generalisti Rai su del 2%, quelli Mediaset del 3,9%
I due grandi broadcaster generalisti italiani, Rai e Mediaset, sono piuttosto ottimisti sull’andamento dell’economia italiana e dei consumi. Al punto che sia Publitalia sia Rai pubblicità mettono mano ai listini e aumentano i prezzi degli spazi commerciali per i prossimi mesi di aprile e maggio.
Sulla tv pubblica il ritocco all’insù rispetto alle tariffe di aprile e maggio 2016 sarà del 2% per i tre canali generalisti e del 15% medio per gli altri nuovi canali Rai (Rai 4, Rai 5 ecc.).
Publitalia, invece, in aprile e maggio aumenterà il prezzo degli spazi pubblicitari del 3,9% per le tre reti generaliste Canale 5, Italia Uno, Rete 4, e di un complessivo 3,5% considerando la somma di generaliste e canali tematici, con un trend che vede la concessionaria Mediaset proporre listini sempre in crescita ormai da diversi trimestri.
Ed effettivamente le politiche commerciali del Biscione dimostrano come gli ultimi 12 mesi siano stati molto positivi per le casse di Publitalia. Basta confrontare il listino aprile-maggio 2017 con quello di aprile-maggio 2016 per uno spot da 30 secondi tabellare a rotazione all’interno di un break pubblicitario.
Nell’aprile 2017 quello spazio all’interno, per esempio, di Striscia la notizia su Canale 5 costerà 82.500 euro, +21% sul 2016; e 94 mila euro in maggio (+23,6%). Un boom notevolissimo. D’altronde gli ascolti di Mediaset vanno bene, e pure lo spot delle ore 21, in onda in contemporanea su tutte le reti del Biscione, è molto ricercato: dal lunedì al venerdì costerà 142 mila euro in aprile (+12% sull’aprile 2016) e 162 mila euro in maggio (+16,5%). Incrementi a due cifre solide che fanno pensare a momenti di grande crescita dei mercati e a una economia italiana in salute. Ovvio che i fondamentali del sistema paese, per ora, non lasciano ancora intravedere questa svolta. Tuttavia anche per un 30 secondi all’interno di Amici, in prima serata su Canale 5, ci vorranno 77 mila euro nell’aprile 2017 (+15%) e 86 mila euro in maggio (+13%).
Guardando ai programmi simbolo delle altre due reti Mediaset, ecco Le Iene di Italia Uno che marciano a +10% (37 mila euro per uno spot in aprile), mentre Quarto Grado di Rete 4 risente della crisi di ascolti del canale, e scende del 5,2% in aprile (10.800 euro) e dell’8,8% in maggio (13.400 euro).
Anche i listini di Rai pubblicità crescono costantemente negli ultimi trimestri, pur se in maniera più contenuta. Il prime time di Rai Uno in aprile, ad esempio, costa 46.200 euro (spot tabellare da 15 secondi), con un +5,4% rispetto allo stesso mese del 2016, e in maggio si sale a 48.600 euro (+3,8%). Il prime time di Rai Due, invece, cala di qualche punto, a quota 24 mila euro in aprile (-7%) e a 25.200 euro in maggio (-4,5%). Su Rai Tre gli spot da 15 secondi più pregiati nel programma di Fabio Fazio alla domenica sono quotati 44.400 euro in aprile (+2,7%) e 51.600 euro in maggio (+10,2%). Molto bene pure Chi l’ha visto, con un +11,7% in aprile (spot da 45.600 euro) e un +11,1% in maggio (48 mila euro). Prudenza su Report, che non avrà più la conduzione di Milena Gabanelli e che viene valutato più o meno alle tariffe del 2016 (37-38 mila euro).
È comunque un mercato televisivo molto tonico a tutti i livelli, spiegano da Rai pubblicità, con i grandi eventi che vanno a ruba (al Festival di Sanremo non è avanzato neppure un secondo), si fanno sold out in poco tempo (anche le due nuove puntate del Commissario Montalbano non hanno più spazi pubblicitari liberi) e c’è una forte richiesta di pianificazioni pure nel day time. Insomma, l’ottimismo cresce. Non resta che incrociare le dita.
di Claudio Plazzotta, ItaliaOggi