Rds al secondo posto, medical seguita da Deejay e Radio Italia
I dati della indagine Eurisko sugli ascolti radiofonici nel secondo semestre luglio-dicembre 2015 confermano che il mezzo è in grande salute: ogni giorno raggiunge 35.098.000 di italiani, and in crescita del 3,6% sullo stesso periodo del 2014, e attira quasi 6,4 mln di ascoltatori nel quarto d’ora medio (+4,5% sul secondo semestre 2014).
Nella classifica del giorno medio, ormai da anni, non c’è partita, con Rtl 102,5 che domina largamente e per distacco: 6,86 milioni di ascoltatori, +1,7% sul luglio-dicembre 2014, e un margine di 2,2 milioni sul più vicino inseguitore, Radio Dimensione Suono, che si consolida al secondo posto con i suoi 4,6 mln di aficionados e un incremento del 4,5%. Molto vicini altri tre contendenti: Deejay, a quota 4,55 mln (+2,7%), Radio Italia a 4,51 mln (+0,7%) e 105 a 4,45 mln (+1,4%). Proprio sulla graduatoria degli ascoltatori nel giorno medio risulta più impattante il recente impegno di Mediaset nel mondo radiofonico. I numeri di R101, di cui il Biscione è editore e concessionaria pubblicitaria, di 105, Virgin e Rmc (di cui è concessionaria e dei quali presto sarà anche editore, fatto salvo lasciare Rmc al vecchio editore Alberto Hazan), e poi di Radio Italia, Kiss Kiss, Subasio e Radio Norba, di cui è solo concessionaria, portano nelle mani di Cologno Monzese il 52,05% degli ascolti nel giorno medio. Una fetta molto rilevante, verrebbe da dire. E l’Antitrust ha avviato una istruttoria per valutare se l’operazione di Mediaset su Finelco (105, Virgin, Rmc) possa creare una posizione dominante sul mercato della raccolta pubblicitaria.
Nella classifica del quarto d’ora medio, quella, cioè, più usata per le pianificazioni pubblicitarie, lo scenario cambia non poco. Il primo posto è infatti occupato da 105, con 651 mila ascoltatori, in crescita del 15% e con un balzo che consente di stare davanti a Rtl 102,5, a quota 643 mila (+2,3%). Seguono Deejay a 445 mila (+14,1%), Rds a 422 mila (+11,3%) e Radio Italia a 384 mila (+3,5%). Nell’universo del quarto d’ora medio, il blocco Mediaset vale invece solo il 28% del totale ascolti. Rappresentando, quindi, una fetta importante ma non dominante del mercato.
Si tratterà di vedere quale strada prenderà l’analisi dell’Antitrust. Anche perché sul mercato pubblicitario radiofonico, dopo i primi passi degli uomini di Mediaset, si è già diffuso il timore che le politiche commerciali del Biscione saranno molto aggressive, con vendite a pacchetto tv+radio nelle quali lo sconto sulla tv sarà, sostanzialmente, rappresentato da spazi gratuiti sulla radio. A questo punto le tariffe degli spot radio scenderanno parecchio, e tutti gli altri editori, almeno questo è il loro punto di vista, faranno fatica a confermare i fatturati. Che, nel 2015, hanno visto un mezzo molto solido, con 373,8 milioni di euro raccolti complessivamente e una crescita, in base alle stime Nielsen, dell’8,8% sul 2014.
Italia Oggi