Caldara lancia la sua “Energia Positiva”: una riflessione musicale oltre il consumo

Caldara lancia la sua “Energia Positiva”: una riflessione musicale oltre il consumo

Il 2025 arriva e Roberto Caldara non si perde in preamboli. Contro le perfidie del presente, arriva “Energia Positiva”. Il brano, delizia pop, non è un messaggio che urla nella retorica del sociale, è una parola sussurrata che rimbalza nel vuoto. È la canzone di chi sa che dentro c’è qualcosa che si nasconde. Il fuoco della positività che guerreggia contro l’oscuro del quotidiano. Ecco che la sua “Energia Positiva” appare come un invito a un’autoanalisi che sfiora il confine tra il cuore e la mente.  Caldara, avvocato, cantautore, che si muove tra i mondi con naturalezza, non cerca facili consensi. Non è per chi vuole sentirsi bene per cinque minuti. È per chi sa che la vita è più di un battito e la riflessione non passa per un discorso fatto di facili risposte.  Non si tratta di un prodotto da consumare rapidamente, ma di un’opera da lasciare sedimentare, di un piccolo frammento di musica che non urla il suo messaggio, ma lo sussurra, come un monito, una riflessione che forse verrà capita solo da chi è disposto a mettersi in discussione. E anche su questo, forse, si potrebbe aprire un altro capitolo: cosa rimane di una canzone che non si limita al consumo? Il pubblico accetterà l’invito a vivere con maggiore vigore? Registrato nello studio romano LRS Factory, “Energia Positiva” non è solo su YouTube, ma anche sulle piattaforme digitali dove resterà a riflettere su chi si fermerà a guardarla. Ha la silhouette del successo annunciato? Noi pensiamo di sì.

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