Attrice è regina comicità in Being the Ricardos di Sorkin
Capelli rossi ricci, occhi azzurri, tempi comici perfetti, sia nella fisicità che in battute fulminanti, una personalità energica, brillante, tagliente e indipendente, con cui ha conquistato il pubblico americano (non senza momenti di crisi), insieme al marito e collega Desi Arnaz.
E’ una delle più iconiche regine della comicità di tutti i tempi, Lucille Ball, che trova come volto Nicole Kidman, in coppia con Javier Bardem nei panni di Arnaz, in Being the Ricardos di Aaron Sorkin, il film Amazon Original in arrivo dal 10 dicembre nelle sale Usa e dal 21 dicembre su Amazon Prime Video.
Un casting quello dei due divi che inizialmente ha creato perplessità per la loro scarsa somiglianza con gli attori che ritraggono: diffidenze infondate, stando ai primi giudizi, che promuovono soprattutto il tono del film e la prova della Kidman per la quale potrebbe arrivare una nuova nomination all’Oscar.
“E’ stato per me il ruolo più difficile di sempre. Tutti noi attori ci siamo sentiti perennemente sulla corda in questo film, avevo il cuore in gola” spiega l’interprete di The Hours a Deadline Contenders, gli incontri organizzati dalla testata online con i protagonisti e autori dei film più attesi della stagione. “C’era da mantenere il ritmo alto del dialogo e allo stesso tempo rendere appieno il personaggio. Oltretutto avevamo poco tempo per girare, visto che le riprese si sono svolte durante il Covid. E’ stata un’esperienza esaltante, terrificante e straordinaria. Quando a guidarti è la leadership di Aaron è come salire su un treno ad alta velocità”.
La storia si concentra su una settimana di registrazione negli anni ’50 della sitcom cult interpretata dalla coppia, Lucy ed io (I love Lucy). Giorni nei quali hanno un culmine diverse crisi: l’accusa all’attrice in pieno maccartismo di avere legami con il partito comunista; il sospetto di infedeltà da parte del marito e tensioni che investono i due cointerpreti della sitcom, William Frawley (J.K Simmons) e Vivian Vance (Nina Arianda). Aarin Sorkin (uno degli sceneggiatori di riferimento per Hollywood, da The West wing a The social Network, per cui ha vinto l’Oscar) ci ha messo 18 mesi per accettare il progetto: “Ho dovuto trovare una mia prospettiva – spiega -. Uno dei punti di partenza è stata l’accusa a Lucille che fosse comunista, una cosa che non sapevo. Poi ho trovato ciò che mi interessa di più, dei punti di frizione: quelli tra Lucille e Desi, tra Lucille e i fans, tra Vivian Vance e William Frawley. Nel film ci sono tutti fatti che sono successi, solo che non sono accaduti nella stessa settimana, abbiamo compresso il racconto”.
Uno degli aspetti che lo ha colpito di più dei personaggi è come Lucille e Desi fossero “appassionatamente innamorati l’uno dell’altra. Mi spezza il cuore il fatto che non riuscissero realmente a comprenderlo”. Tra i più convinti sostenitori del film c’è la figlia della coppia, Lucie Arnaz, che è anche coproduttrice (insieme al fratello Desi Arnaz, jr): “E’ stato un grande sollievo averla con noi – spiega Nicole Kidman -.
Volevamo onorare i suoi genitori ma anche mostrare le loro fragilità. Abbiamo parlato tanto insieme. Ci ha supportato molto, e voleva con grande convinzione che fossimo Javier ed io ad interpretare i personaggi”. Un sostegno arrivato anche a Sorkin: “Lucie mi ha detto subito, ‘sporcati le mani, mia madre non era una donna facile, esplora quell’aspetto’. Avevo però deciso che non venisse sul set, temevo sarebbe stato troppo difficile per Nicole e Javier interpretare i personaggi davanti a lei…. invece Nicole l’ha invitata subito” racconta sorridendo il regista e sceneggiatore. “Certo, è parte della famiglia – commenta l’attrice ricambiando il sorriso – Avevo bisogno fosse lì e di sentirla vicina, attraverso di lei potevo sentire sua madre”. Per Javier Bardem interpretare Desi Arnaz è la realizzazione di un desiderio che aveva da tempo: “Erano anni che speravo si facesse il film – spiega l’attore spagnolo – Arnaz non è molto conosciuto nel mio Paese ma io quando ho saputo del progetto mi sono immerso nella sitcom e ho trovato con lui una bizzarra affinità, non vedevo l’ora di interpretarlo. Per fortuna il miracolo è avvenuto grazie ad Aaron e (il produttore) Todd Black”.
Ansa.it