Mike Tyson al 55esimo Festival di Sanremo

Mike Tyson al 55esimo Festival di Sanremo

(di Cesare Lanza per Adesso) Era il 2005, cinquantacinquesimo Festival di Sanremo. Riuscii a portare sul palco un personaggio imprevedibile: Mike Tyson. Tutti all’epoca mi chiedevano perché, anche all’interno di Rai 1; e, all’esterno, il baccano era enorme. Ma non potevo spiegarmi con schiettezza e sincerità. Dopo tanti anni, sì. Erano stagioni in cui le canzoni non giovavano agli ascolti, al contrario delle interviste con ospiti famosi. E il conduttore era l’inimitabile Paolo Bonolis, tutt’altro che compassato e convenzionale, niente a che vedere con Pippo Baudo e Mike Bongiorno, che avevano presentato il Festival decine di volte. Nella squadra degli autori, tra gli altri compiti avevo anche quello, improbo e delicato, di curare i rapporti con i giornalisti. E volevo rovesciare i rapporti. Non volevo essere io a “chiedere”, per ottenere intervistone, copertine, prime pagine, fotografie. Desideravo che fossero invece i colleghi a mettersi in gara per chiedere il privilegio di scoop e indiscrezioni esclusive. E così accadde puntualmente, appena circolò la voce che avremmo ingaggiato Tyson. Per di più, Il campione del mondo dei pesi massimi era stato condannato per stupro, come probabilmente molti ricordano ancor oggi, in circostanze poco chiare, discusse in tutto il mondo. Questo era il mio primo, e segreto, motivo: per un mese avemmo una campagna di stampa promozionale, incentrata sul caso di Tyson a Sanremo. Molti chiedevano che l’invito fosse annullato! Fino alla vigilia, la conferenza stampa di presentazione. Tutti tormentavano Bonolis con una domanda: Tyson era confermato o no? Paolo risolse la questione con una formidabile battuta. “La decisione non spetta a me, ma alla direzione della Rai”. Pausa. “Vedo un piccolo problema, però: Tyson è già qui, a Montecarlo. Chi va a dirgli che non lo vogliamo più?”. Risate generali. Mike arrivò, cantò Volare, l’intervista fu clamorosa. Con record di ascolti, come prevedevo, e questo era il mio (non dichiarabile), secondo motivo.

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