Lunedì alle 23.10 su Rai3 va in onda l’ultimo appuntamento di “Prima dell’Alba” il programma on the road alla scoperta dell’Italia notturna, quella di chi comincia a vivere quando gli altri vanno a dormire.
Il viaggio di Salvo Sottile comincia nel paese di Pescopennataro in Molise, piccolo centro di 200 abitanti, per la maggior parte ultrasessantacinquenni, che rischia di scomparire a causa dello spopolamento. Qui incontra il sindaco Carmen Carfagna, che si prende cura del suo paese non solo occupandosi delle normali mansioni d’amministrazione ma anche gestendo in prima persona i servizi essenziali come il controllo dei lampioni o la raccolta dell’immondizia. Non tutti però abbandonano il paese: c’è chi, come Brunella, un’artista di ceramiche, ha scelto di tornare a Pescopennataro per stabilire qui la propria attività.
Salvo si dirige poi a Grottarossa nel Lazio per conoscere Don Antonio, un prete di strada che ha fatto dell’aiuto agli ultimi la propria missione di vita. Il suo obiettivo è quello di togliere dalle piazze di spaccio giovani in difficoltà, costretti e assoggettati dal mondo della droga. Il prete, minacciato dalla criminalità organizzata, da quattro anni vive sotto scorta e nel 2012 ha fondato la comunità Don Giustino, che oggi ha sede nella casa confiscata del boss della Banda della Magliana Salvatore Nicitra. Qui Salvo conosce una realtà dove abitano una ventina di ragazzi salvati dalla strada che, grazie a Don Antonio, hanno non solo una casa ma anche un’occupazione.
Il viaggio prosegue nella bellezza dell’abbazia medievale di San Liberatore a Majella nel cuore del Parco della Majella. Qui Salvo incontra il falconiere Maurizio, che lo introduce al mondo dei volatili notturni spiegandogli come ci si prende cura di questi animali e facendogli fare una prova di falconeria proprio all’interno della storica abbazia.
Dopo una visita sul set di un film erotico per scoprire il dietro le quinte del cinema hard insieme all’ex attore e regista Francesco Malcom, Salvo termina il suo viaggio notturno a Milano per incontrare i dipendenti ATM, la società che gestisce la metropolitana meneghina, che ogni giorno trasporta milioni di persone attraverso i suoi 193 km. Di notte qui lavorano circa 50 operai su 15 cantieri, compiendo operazioni complicate e pericolose che possono essere svolte solo interrompendo la corrente che alimenta la metro. Di notte, infatti, a passare sono solo i treni molatori che rettificano i binari dalla pressione che quotidianamente subiscono. Al ritorno in superficie, ad attendere Salvo c’è la fredda nebbia autunnale di Milano che lo costringe, per questa volta, a immaginare solamente l’alba che si nasconde dietro le nubi milanesi.