Chef Rubio, intervistato dal settimanale “Spy”, confessa: “Ho detto no a Rocco Schiavone. Ne avevo discusso anni fa con il regista, Michele Soavi, che ringrazio per la stima. Ma non mi sentivo preparato per affrontare un provino. E ho fatto bene perché Marco Giallini è perfetto per quel ruolo”.
“Ho rifiutato tante proposte poi passate ad altri colleghi e ho rifiutato diversi milioni – racconta il conduttore di “Camionisti in trattoria” – Non è un motivo di vanto o una strategia: semplicemente andavano contro ciò in cui credo. Non mi interessa reclamizzare le patatine o un elettrodomestico”.
Aprire un ristorante? “Lo farò – dice lo chef al settimanale – quando l’interesse nei miei confronti sarà scemato. Ora non ho il tempo di farlo e l’intossicazione da critica gastronomica mi toglie ogni voglia. In ogni caso, più che un ristorante, sogno un’osteria”.
Fidanzato o ancora single? “Non ho una vita, figuriamoci se posso averne una sentimentale. Non bevo da due anni, non mi drogo, nel pochissimo tempo libero coltivo le amicizie: una fidanzata mi farebbe pesare l’assenza”. Come Alberto Sordi – conclude Rubio – morirò zitello”.
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