Il 28 ottobre 2024, alle ore 21, presso il cinema Alcorso di Reggio Emilia, si terrà la prima nazionale del docufilm “Fratelli contro – dall’eccidio all’egemonia”, diretto da Antonello Belluco e con sceneggiatura e soggetto di Antonello Belluco e Raffaella Lucietto.
Dopo il film “Il segreto d’, Italia uscito nei cinema italiani nel 2014, selezionato a Montreal e premiato come Miglior Film Straniero alla 30ª edizione del Fort Lauderdale International Film Festival in Florida (USA) nel novembre 2015, si decise, già allora, di realizzare un documentario su ciò che accadde in quel periodo. Il documentario che sarà proiettato nella città emiliana, con la presenza degli autori in sala, è la conclusione di oltre dieci anni di ricerche e raccolta di documenti e testimonianze inedite relative ad eventi sanguinosi e poco conosciuti che caratterizzarono alcune fasi finali della guerra e dell’immediato dopoguerra. Girato in Emilia Romagna, Friuli e Veneto, il documentario analizza e racconta, anche con il contributo diretto di giornalisti, psicologi, studiosi e custodi della memoria storica dei fatti narrati, episodi cruenti che sono stati a lungo spiegati come eventi marginali, dovuti alle conseguenze di una guerra civile aspra e lacerante o giustificati, per più di ottant’anni, come modeste e poco significative anomalie.
Ma i numerosi eccidi non soltanto di fascisti, ma anche di civili inermi, ex militari, sacerdoti e persone non compromesse con il fascismo, da parte di elementi appartenenti a formazioni partigiane di matrice comunista, mettono in evidenza fatti importantissimi. Il reale obiettivo di alcuni gruppi partigiani di ideologia comunista era quello di andare ben oltre la lotta contro il fascismo repubblicano di Salò, nel tentativo di costruire in Italia, dopo la fine del conflitto mondiale, un regime di stampo sovietico.
Questo documentario-inchiesta cerca quindi di approfondire, mettendo in luce verità mai raccontate, con l’obiettivo di conoscere questi fatti per ciò che realmente rappresentarono, senza narrazioni manichee né intenti revisionistici, ma con il solo scopo di comprendere meglio il nostro passato.