‘PresaDiretta’ esamina le contraddizioni della sanità differenziata durante la terza puntata della stagione.
In Veneto troviamo cliniche super attrezzate e centri di prime cure dove ogni servizio è a pagamento. In Calabria, ci sono strutture inadeguate e un debito regionale ancora da quantificare. La riforma dell’autonomia differenziata amplierà ulteriormente il divario nord-sud? ‘PresaDiretta’ esamina queste contraddizioni nel terzo episodio della stagione, che sarà preceduto da un’indagine sulla disabilità. Durante ‘Aspettando PresaDiretta’, in onda domenica 15 settembre su Rai 3, si discute della scarsa attenzione politica ai bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Una vita quotidiana fatta di visite mediche, terapie, liste d’attesa, ostacoli burocratici, mancanza di supporti adeguati e il ricorso a specialisti privati.
Dalla Liguria alla Lombardia, dal Lazio alla Campania, la cura dei circa 3 milioni di disabili gravi grava in gran parte sulle famiglie. In Italia i caregiver familiari non hanno diritti a contributi, ferie o malattia. In trasmissione, si ascoltano le loro storie e le proteste delle associazioni che chiedono maggiori investimenti pubblici. In studio con Riccardo Iacona – per analizzare le carenze del paese e la strada da seguire per garantire autonomia e dignità – l’atleta Martina Caironi, vincitrice di tre medaglie d’oro e quattro d’argento ai Giochi Paralimpici, e il presidente del Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità, Alessandro Chiarini.
Alle 21.25, ‘PresaDiretta’ si occupa di “Sanità differenziata”. Mentre il Governo prepara la legge finanziaria, sul territorio si iniziano a fare i conti con l’autonomia differenziata. ‘PresaDiretta’ ha raccolto le opinioni favorevoli e contrarie a una riforma che, secondo chi l’ha scritta, sarà a costo zero. Tuttavia, secondo gli esperti del Mezzogiorno d’Italia come Svimez, saranno necessari 80 miliardi per eliminare il divario nord-sud.
Continuando, viene esplorata la sanità calabrese – nelle strutture di Polistena, Palmi, Locri e Cosenza – tra presidi inadeguati, progetti di nuovi ospedali, carenza di operatori sanitari, bilanci delle aziende sanitarie mai presentati e un debito ancora non quantificato. E poi in Veneto, dove la spesa sanitaria privata è tra le più alte d’Italia. A Treviso si entra in cliniche avanzate e in Centri di prime cure, dove tutti i servizi sono rigorosamente a pagamento. Ma viene data visibilità anche al Coordinamento Veneto Sanità Pubblica con i suoi centri di assistenza per ridurre le liste d’attesa.
Infine, uno sguardo sulla Francia, Paese che, nonostante la crescita del debito pubblico nel 2024, ha scelto di aumentare all’8,7% del PIL i finanziamenti per la sanità. Questo ha portato a strutture e attrezzature più moderne e a un aumento dei salari di medici e infermieri. ‘Sanità differenziata’ è un racconto di Riccardo Iacona con Marianna De Marzi, Francesca Nava, Lorenzo Grighi, Paola Vecchia, Emilia Zazza, Fabio Colazzo e Fabrizio Lazzaretti.