Una città dal destino legato al suo territorio lagunare: è Ravenna la protagonista di “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 17 luglio alle 22.10 su Rai Storia. Anche se l’origine di Ravenna è antichissima, fu con Giulio Cesare che si ebbe l’ingresso trionfale della città nella storia. A Ravenna Cesare era solito passare l’inverno e proprio da Ravenna sarebbe partito per la conquista di Roma, dopo aver attraversato il Rubicone nel 49 a.C.
Dopo i fasti romani, inizia per Ravenna un periodo di decadenza, ma nel 402, verrà scelta come capitale dell’Impero d’Occidente da Onorio, al quale succederà Valentiniano III, che regna sotto la tutela della madre Galla Placidia, figlia di Teodosio.
Dopo la caduta dell’Impero, nel 476, l’Italia passa sotto il dominio di Odoacre, il quale sceglie ancora Ravenna come capitale, come del resto faranno anche Teoderico e, dopo la fine della dominazione gota, gli esarchi di Bisanzio.
Dopo l’invasione dei Longobardi si apre per la città la dominazione degli arcivescovi prima di quella veneziana che si concluderà nel 1509, quando comincia un travagliato periodo di decadenza iniziato con la battaglia di Ravenna del 12 aprile 1512, la prima grande battaglia dell’era moderna nella quale venne utilizzata per la prima volta l’artiglieria mobile.
Durante la dominazione napoleonica Ravenna è sotto la Francia e farà parte prima della Repubblica Cispadana quindi della Cisalpina; per poi tornare sotto la dominazione pontificia.
Il periodo risorgimentale trova in Ravenna un terreno fertile e in questi anni, grazie anche all’operato del poeta George Byron, si diffonde la Carboneria. Ravenna, inoltre, è determinante nella vicenda che consentì a Giuseppe Garibaldi di sfuggire agli austriaci. Coi plebisciti del 1860 Ravenna non fa più parte del governo pontificio, ma viene annessa al Regno di Sardegna che poi diventerà Regno d’Italia.
Dopo un periodo di crisi durante il quale la città si dibatte in gravi problemi sia politici che economici, Ravenna inizia la sua ascesa che passerà attraverso la bonifica e il lavoro agricolo, ma soprattutto attraverso il mare.