Vicedomini: «Il Global Film va avanti, anche così Ischia riparte»

Vicedomini: «Il Global Film va avanti, anche così Ischia riparte»

Mentre l’estate s’avvicina tra riaperture annunciate e difficoltà nel metterle in pratica e sostenerle, da parte di tanti operatori del settore turistico e di quello degli eventi di cultura e spettacoli, c’è chi non molla e, anzi, rilancia con decisione. È il caso di Pascal Vicedomini, il giornalista e produttore di kermesse cinematografiche di successo su due isole-simbolo come Ischia e Capri, pronto per la diciottesima edizione del suo Ischia Global Film & Music Festival, che si terrà anche quest’anno, dal 12 al 19 luglio, con la consueta partecipazione di big del cinema e dell’entertainment italiani e internazionali.

Di fronte alle difficoltà di questa stagione così anomala, ha mai pensato di saltare l’edizione di quest’anno e di rimandarla a tempi migliori?
«Nemmeno per un istante, perché Ischia è tra i sogni del cine-turismo mondiale, la Campania è viva ed è pronta a ospitare in sicurezza manifestazioni e ogni tipo di produzione audiovisiva che attragga risorse sul territorio. E, dunque, rispetto a chi s’è tirato indietro, noi siamo in prima linea a dare un importante segnale di positività e di rinnovata efficienza. Il 2020 è l’anno dei sacrifici, ma è anche l’anno nel quale bisogna mostrare i muscoli per proseguire nella nostra mission. Per non giocare al ribasso e non sparire in futuro. Guai a fermarsi, gli sciacalli sono dietro l’angolo».

A chi si riferisce?
«Fermarsi avrebbe favorito i furbetti europei, che temono il carisma e l’efficienza del cine-turismo in Italia e dell’industria dello spettacolo e dell’audiovisivo. Ma scherziamo?».

Dunque, a luglio il suo festival si farà, ma qualche marchio prestigioso del turismo ischitano, invece, per quest’estate ha dato forfait.
«Credo che nella vita di ognuno vi siano diritti e doveri. Sostenere la ripresa di Ischia e delle altre perle turistiche della Campania è un dovere per chi lavora seriamente e crede nelle potenzialità del territorio. Tanto più in un momento di difficoltà. Per questo, ritengo fortemente controproducente per l’immagine dell’intera regione l’ipotesi di alberghi top, come il Mezzatorre a Forio d’Ischia, di non aprire. Mi sembra un’offesa all’isola e al Sud Italia in generale. E, tra l’altro, è una decisione che veicola all’America il messaggio che la Campania è chiusa, mentre c’è chi ha già riaperto ed è lì che si batte. Con Ischia Global 2020 noi saremo ligi al rispetto delle misure di sicurezza, naturalmente, ma il festival non poteva fermarsi, anche in ragione dei tanti attestati di stima e solidarietà che gli artisti, intervenuti dal 2003 a oggi, ci hanno manifestato in questi giorni».

Tra l’altro, da oggi, è di nuovo possibile anche fare attività cinematografica al chiuso e all’aperto. Lei come si organizzerà?
«Con la riapertura delle sale cinematografiche saranno confermate le proiezioni gratuite nei cinema Excelsior di Ischia Porto e Delle Vittorie di Forio, il tutto nella massima sicurezza e con accessi contingentati, come da indicazioni governative. L’obiettivo dell’Ischia Global resta quello di favorire la circolazione di idee, opportunità e strumenti per rilanciare Ischia e la Campania quali sedi ideali per riprese di film e prodotti audiovisivi internazionali».

D’altra parte, in passato è capitato che nel suo festival siano nati progetti internazionali di una certa importanza.
«Sì, è accaduto parecchie volte. Per esempio, la scorsa estate, il regista e sceneggiatore da Oscar Steven Zaillian trovò da noi l’ispirazione per girare sull’isola la sua nuova serie tv Ripley, ispirata al primo libro di Patricia Highsmith, le cui riprese sarebbero già dovute partire, ma sono state rinviate per ovvi motivi di sicurezza. C’è anche il cinema, dunque, tra i modi migliori per promuovere la Campania. E per questo è importante che vi sia l’Ischia Global, anche in un’estate così particolare. Per noi è un dovere, prima ancora che un piacere. Lo dobbiamo a un’isola che in diciotto anni è divenuta un punto di riferimento per lo show-business internazionale».

Diego Del Pozzo, ilmattino.it

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