Danti: «Musica, amore (con Nina Zilli) e quarantena»

Danti: «Musica, amore (con Nina Zilli) e quarantena»

Il rapper e autore ha deciso di fare uscire il nuovo singolo («Canzone sbagliata») nonostante l’isolamento. E qui ci racconta perché. E cosa succede a un nuovo amore quando la convivenza è 24 ore su 24

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Danti.jpg

Danti, all’anagrafe Daniele Lazzarin, mette le mani avanti: «Sono un solitario, abbastanza introverso, per me stare in casa non è poi così difficile». E al giorno X di quarantena, il rapper si sforza persino di trovare «il lato positivo di una situazione così negativa». A noi, continua, del resto è stato solo chiesto di non uscire, di contenere il contagio: «Da quest’esperienza terribile», aggiunge, «potremmo persino imparare a muoverci meno. Ricordo ancora infiniti spostamenti Milano-Roma per riunioni che potevano essere benissimo fatte online».

Trentanove anni, autore, produttore, ex frontman dei Two Fingerz, Danti rispetta le regole: «Esco dalla mia casa di Milano solo per fare la spesa. Lo faccio per me, per i miei genitori, per gli altri. Il rischio di contrarre il virus è per tutti ma bisogna tutelare le categorie più fragili». Come compagna di quarantena può contare su Nina Zilli, al suo fianco da qualche mese. «Un’altra cosa decisamente positiva», come ci racconterà nel corso dell’intervista.

Il suo contributo? Una canzone «piena zeppa di affermazioni strampalate, da cantare insieme, per sorridere in questo momento così delicato» che ha deciso di fare uscire in digitale nonostante i continui rinvii di live, concerti e festival. Si intitola Canzone sbagliata e coinvolge anche Luca Carboni e Shade: «Mi balenava in testa da un annetto, e al momento giusto ho aperto il cassetto e l’abbiamo realizzata».

In una strofa canta «Stonato come Mina/Contadino come Riina/Col mitra in mano come Gandhi/Le mani piccole sì, come Morandi».
«Rappresenta l’Italia di adesso, dove è tutto sbagliato ma alla fine viene sempre fuori anche qualcosa di buono. Noi italiani siamo così. Ci siamo messi a fare il pane in un momento come questo. In mezzo alla tragedia, siamo usciti sui balconi a cantare. Si prova a ripartire dalle piccole cose. E abbiamo dimostrato una grandissima solidarietà».

Anche lei è uscito sui balconi durante i primi giorni di lockdown?
«Nina ha cantato Bob Marley alla finestra, uno spettacolo! Io che non so suonare niente, ho suonato i campanelli dei vicini».

A leggere la sua bio: rapper, autore, cantautore, producer…
«Se mi sta chiedendo cosa voglio fare da grande la risposta è musica. Fare musica è ciò che mi piace di più. Ho scritto per me, per altri, e continuo a farlo. Ultimamente ho scoperto anche l’aspetto della produzione».

Ha lavorato con Fiorello a Edicola Fiore e poi a Viva RaiPlay. Osservandolo, cos’ha imparato?
«È stata figata, un onore lavorare con il numero uno. È uno di quelli che cura l’aspetto di ogni cosa, è un vulcano di idee. Da lui ho imparato la praticità, a stare nei ritmi».

In quarantena a farle compagnia c’è la sua fidanzata, Nina Zilli.
«Ci conoscevamo da tempo e poi ci siamo rincontrati per Tu e D’io. Così ci frequentiamo da novembre. Quando è iniziata questa quarantena dovevamo scegliere: non vederci più per chissà quanto tempo o affrontarla insieme. Abbiamo deciso di isolarci insieme».

Vanityfair

Torna in alto