
Ascolti da record anche per la finale di questo 75esimo Festival di Sanremo (ma l’anno scorso erano stati più alti): chiude il festival di Carlo Conti, che ha condotto la kermesse con un ritmo serrato e poche (pochissime) emozioni
Pubblicato:16-02-2025 11:31Ultimo aggiornamento:16-02-2025 11:36
Sarà ricordato come il festival degli ascolti da record: anche la serata finale, come tutte le precedenti, ha segnato un trionfo di ascolti e di share. La quarta serata, quelle delle cover, era stata un successo clamoroso, attestandosi al 70% di share. Ma la serata di ieri, quella della finale, è andata ancora meglio: è stata seguita da 13 milioni 427 mila spettatori con il 73,1% di share. Numeri altissimi, ma non superiori (come era successo in tutte le altre serate) all’edizione 2024 condotta da Amadeus e Fiorello. Nel 2024, la finale venne vista infatti da 14 milioni e 301 mila spettatori, con il 74,1% di share. Ma le altre serate della kermesse targate 2025 sono state invece tutte al di sopra della passata edizione: la prima sera con 12 milioni e 600mila, la seconda con 11 milioni 700 mila spettatori ì, la terza con 10 milioni e 404 mila e poi la quarta, quella delle cover, trionfale, con 13 milioni e 575 mila spettatori.
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IL RITMO SERRATO DI CONTI CHE HA TAGLIATO FUORI LE EMOZIONI
Carlo Conti, prima dell’inizio della kermesse, aveva detto che gli ascolti “non gli interessavano”. Però li ha portati a casa, ottimi, e questo sicuramente per la Rai è un dato fondamentale. Carlo Conti, alla quarta esperienza a Sanremo, saliva sul palco dopo cinque anni di Amadeus, molto amato dal pubblico. Quella di Conti è stata una conduzione molto diversa da quella del suo predecessore: asciutta, impeccabile, ma da molti giudicata troppo ‘seriosa’, fredda, a tratti incalzante al limite dello scortese, con un ritmo serrato e inesorabile, che molto spesso ha finito per tagliare fuori sorrisi, risate ed emozioni. I momenti ‘caldi’ ed emozionanti di questo festival, davvero, si sono contati sulle dita di una mano, sempre se ci sono stati.Al suo fianco, Carlo Conti in qualità di direttore artistico ha voluto diversi co-conduttori che si sono alternati nelle diverse serate, da Bianca Balti a Mahmood, da Geppi Cucciari a Gerry Scotti, da Antonella Clerici a Katia Follesa. Tra i grandi ospiti ci sono stati i Duran Duran, di nuovo sul palco di Sanremo dopo 40 anni, c’è stato Roberto Benigni, c’è stato Damiano David con Alessandro Borghi.
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UN FESTIVAL SENZA CLASSIFICHE (E SENZA POLEMICHE)
Le nuove regole di questa edizione hanno fatto calare il silenzio sui numeri e sulla classifica (quella reale), ma di fatto hanno silenziato anche tutte le polemiche (vedi quello dello scorso anno con Angelina Mango regina per gli esperti e Geolier stravotato da casa) sul peso del voto da casa, sul televoto, sulla giuria che conta troppo poco. Ma il risultato è stato che poi il disappunto è arrivato tutto alla fine, con l’esplosione di fischi dalla platea dell’Ariston all’annuncio degli ultimi cantanti esclusi dalla top 5. Il nome di Achille Lauro, e poi ancor più quello di Giorgia rimasti fuori dalla top five dei finalisti, hanno provocato sconcerto, scuotimenti di testa e fischi su fischi. Perfino sul palco i presentatori erano perplessi. Alessia Marcuzzi a bocca spalancata, Carlo Conti e Alessandro Cattelan visibilmente meravigliati. C’è da scommettere che le polemiche proseguiranno anche nei prossimi giorni.