la citazione di Lucio Corsi

la citazione di Lucio Corsi

Il riferimento al film Toy Story della Pixar inciso sotto lo stivale è solo uno dei tanti particolari poetici che hanno accompagnato la figura di Lucio Corsi, arrivato a Sanremo da ‘marziano’ e arrivato secondo dopo aver conquistato tutti, esperti e pubblico a casa
Pubblicato:16-02-2025 10:22Ultimo aggiornamento:16-02-2025 10:36

BOLOGNA – Non tutti lo avranno notato, ma sulla suola dello stivale di Lucio Corsi c’era una scritta: “Andy”, fatta però con la ‘n’ scritta al contrario, come di un bambino che sta imparando a padroneggiare le lettere. Cosa significa? Il riferimento è al film ‘Toy Story‘ della Pixar, che ha per protagonista il bambino Andy. Il suo gioco preferito, prima dell’arrivo di Buzz Lightyear, era il cowboy Woody, da cui il bambino non poteva separarsi mai. E gli aveva scritto il suo nome (in modo maldestro) sotto lo stivale.

GLI ABITI, IL LOW PROFILE, LA POESIA

Questa articolare citazione fa parte del “personaggio” incredibile che il cantautore Lucio Corsi ha rivelato di essere. Un cantautore delicato, dai testi fiabeschi e poetici, e dal look sorprendente. I vestiti con cui è sceso sul palco dell’Ariston di Sanremo, è stato scritto, se li prepara da solo e sono gli stessi che indossa quando canta in tour. E ‘si arrangia’ a sistemarli con accorgimenti casalinghi, come l’imbottitura delle spalline fatta con due sacchetti di patatine che ha fatto sorridere tutti. Un cantautore che per arrivare all’Ariston ha scelto di camminare (niente auto blu o autisti) e che la sera delle cover ha deciso di duettare con Topo Gigio, con un omaggio a Modugno che ha incantato tutti. Un artista poco conosciuto (fino a oggi), ma con una grande esperienza alle spalle, che è arrivato da assoluto outsider nella kermesse musicale più blasonata d’Italia (qualcuno ha scritto che era “un marziano a Sanremo”) ma ha conquistato il secondo posto e ‘rischiato’ di fatto di vincere: i voti che, alla fine, lo separavano da Olly sono stati veramente pochi. Suo anche il premio della critica Mia Martini per una canzone, ‘Volevo essere un duro‘, che ha un testo delicato e potente, un’ode alla fatica di essere normali in un mondo dominato ancora troppo spesso dai ‘più forti’ e ‘più cattivi’. “Non sono altro che Lucio“, è la frase finale del testo. Ma è tutt’altro che poco.

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CHI È LUCIO CORSI

Lucio Corsi è nato a Grosseto il 15 ottobre 1993 ed è cresciuto nelle campagne di Vetulonia: la sua famiglia gestisce un ristorante a Macchiascandona. La mamma è una madre pittrice, il padre operatore Rai. Quando ha deciso di fare sul serio con la musica, si è trasferito a vivere a Milano.La passione per la musica lo avvicinano fin da giovanissimo al rock e al blues e i suoi testi hanno quasi sempre l’atmosfera della favola e del sogno. Ma Lucio Corsi ha cantato anche, soprattutto agli esordi, la sua Maremma, come nel primo album ‘Vetulonia Dark‘. Nel 2020 esce poi “Cosa faremo da grandi” e nel 2023 “La gente che sogna“. Nel 2024 apre il concerto degli Who in Italia, al Firenze Rocks, poi recita nella serie TV Sky “Vita da Carlo”, scritta e diretta da Carlo Verdone.

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