Negli anni Novanta, (1992) il celebre regista Woody Allen fu accusato di aver compiuto abusi sulla figlia Dylan, che Allen e la sua compagna, l’attrice Mia Farrow, avevano adottato. Accuse che provenivano proprio dalla presunta vittima e che hanno avviato un processo penale noto come Woody/Mia. Il regista di Manhattan è stato prosciolto dalle accuse, ma
quella storia è finita al centro di un documentario, Allen vs Farrow, realizzato dalla HBO che dal 21 febbraio andrà in onda negli Stati Uniti, suddiviso in 4 puntate.
Tutto ebbe inizio con la loro separazione nel 1992, anche se non erano sposati, in seguito alla scoperta da parte di Mia Farrow di alcune foto di nudo dell’allora 21enne, Soon-Yi Farrow Previn, scattate proprio da Allen. E durante quell’estate, Dylan, allora settenne, aveva accusato Woody, suo padre, di molestie. Il doc ripercorre il caso giudiziario, con materiali inediti della polizia, interviste, filmati casalinghi, documenti processuali e registrazioni audio mai ascoltate prima d’ora, gettando luce sulla storia e sulle accuse mosse da Mia Farrow, che per il suo ex-marito recitò come protagonista in 13 film.
Nel trailer appare l’attrice che dice “non potevo crederci” e si sente la voce di Dylan, la figlia adottiva che dice “non importa quello che pensate di sapere: è solo la punta dell’iceberg”, insomma, per chi ha già visto il documentario, sembra che l’opera sia sbilanciata in favore di Mia Farrow e della figlia Dylan, e non ci sia sufficiente spazio per tesi a favore di Woody Allen, ma su questo ci riserviamo il giudizio solo dopo averla potuta vedere.
Ma le voci contenute nel documentario, realizzato in modo tradizionale, con interviste di stampo giornalistico sono molteplici, tra cui il figlio Satchel, (che ha cambiato il nome in Ronan dopo la rottura dei genitori), il giornalista che ha scritto gli articoli per il New Yorker che hanno sollevato il movimento MeToo e contribuito ad inchiodare il produttore Harvey Weinstein per i suoi reati sessuali. Non manca l’intervista all’avvocato dell’accusa, Frank Maco mentre, non sappiamo se sia stato interpellato o meno il legale di Woody Allen. Ma né Woody né l’attuale moglie Soon-Yi, figlia adottiva di Mia Farrow e dell’ex-marito di lei, André Previn, con cui il regista ha iniziato una relazione nei primi anni Novanta, hanno voluto partecipare alla serie, che rivaluta anche la sua intera opera filmica in considerazione di quelle accuse, anche se cadute.
Dopo il caso MeToo, Hollywood ha iniziato a schierarsi e Woody Allen da molti suoi ex-colleghi è stato allontanato, tra cui Greta Gerwig, Colin Firth e Mira Sorvino che si sono impegnati a non lavorare più con lui, mentre Amazon ha rotto un accordo da 68 milioni di dollari dopo che il regista aveva definito l’inchiesta Weinstein, una “caccia alle streghe”.
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