Entro il 2018 Auditel sarà in grado di rilevare gli ascolti televisivi anche sui device digitali. È la sfida che si è posta la Società e sulla quale è già avanti col lavoro. Una sfida di cui ha parlato ieri il presidente Andrea Imperiali nella conferenza che si è svolta alla Camera dei Deputati per la presentazione della Relazione Annuale di Auditel e per fare il punto sul presente e il futuro a 30 anni dalla nascita, cui hanno partecipato fra gli altri il presidente dell’Agcom Angelo Marcello Cardani, il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella e il presidente dell’Istat Giorgio Alleva.
“Negli ultimi anni il mercato televisivo ha subito mutamenti radicali – ha sottolineato Imperiali – la digitalizzazione dei contenuti e l’innovazione tecnologica hanno dato spazio a nuovi soggetti, nuovi linguaggi e nuove modalità di fruizione. In poco più di un decennio dalle 6/7 reti nazionali generaliste, oggi si possono contare centinaia di emittenti. L’innovazione tecnologica ha poi moltiplicato le piattaforme intrecciando l’etere e il web. Dopo aver triplicato il panel, che oggi non ha uguali a livello mondiale per la numerosità in rapporto alla popolazione, Auditel si prepara a rilevare già da quest’anno gli ascolti televisivi anche sui device digitali”.
“Auditel per intercettare le dinamiche di visione sempre più multipiattaforma – ha argomentato il presidente – ha proceduto anche a una profonda evoluzione della propria ‘ricerca di base’, l’accurato processo di rilevazione che fotografa sette volte l’anno la Società italiana, le strutture famigliari e la loro interazione con l’intero ecosistema dei media. Il monitoraggio dei nuovi dispositivi, infatti, che si basa su modelli di fruizione più individuali e frammentati, ha richiesto un’analisi molto più capillare e individuale”.
Per questo, Auditel, ha evidenziato Imperiali, “ha siglato un protocollo di intesa con Istat, interlocutore d’eccellenza sui temi statistici, per monitorare scientificamente i cambiamenti di vita della popolazione e le strutture delle famiglie italiane, compresi i loro consumi mediatici. Il nuovo campione e il piano di implementazione – ha proseguito il presidente – è stato oggetto di un accurato processo di verifica e condivisione con Agcom, riguardo l’univocità della metrica e la massima inclusività delle 440 emittenti rilevate”.
“Ciò ha consentito alla Società – ha voluto rimarcare Imperiali – di intraprendere un percorso regolato e condiviso, svolgendo il proprio compito in maniera severa e trasparente, fino a costituire una garanzia per tutti. Pienamente consapevole della delicatezza del suo ruolo, Auditel – ha assicurato il presidente – intende affrontare questo percorso pienamente incardinata nel sistema istituzionale e regolatorio del paese”.
Il presidente di Auditel si è soffermato su una questione centrale: “E’ veramente urgente la domanda di una maggiore eticità nella gestione dei dati a tutela del mercato e di uno sviluppo sostenibile di esso. Occorre, inoltre, garantire un assetto capace di porsi (e di imporsi) in contrapposizione a un modello totalmente deregolamentato che non appare più sostenibile – ha detto – Sul mercato dei contenuti audiovideo agisce oggi una molteplicità di soggetti, come Facebook, Google, Amazon, quali interlocutori che offrono servizi di rete sociale e sono in grado di raccogliere ovunque, fuori da ogni controllo e certificazione di terze parti, big data e una massa di informazioni colossale basata su nuove metriche e algoritmi sempre più imperscrutabili”.
“Tutti, a partire dagli investitori pubblicitari, reclamano a chiare lettere trasparenza e responsabilità. Ed è dunque indispensabile innovare – ha osservato il presidente – per realizzare indagini sempre più solide ed evolute, che siano rese credibili da sistemi tecnologici avanzati e fondate su controlli chiari, condivisi e certificati”.
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