Video curiosi e brevi adatti ai social: già 9 mln di utenti
Numeri ancora non eccezionali per il mercato americano, cialis ma l’interesse in questo caso è dato dal tentativo per un media tradizionale di inserirsi nei filoni d’oro cavalcati da Vice o Buzzfeed. Di Cnn in Great Big Story non c’è traccia, o meglio c’è ma volutamente non si vede. La all news ha interamente finanziato e controlla questa filiale lasciandola indipendente, i due co-fondatori Chris Berend e Andrew Morse erano due suoi manager, ma per il resto il marchio Cnn non si presenta nel sito così come nelle app o nei canali sui social network: troppo legato al modo tradizionale di fare informazione televisiva, qui si fa un’altra cosa, ovvero video che rispondano alle curiosità di un pubblico giovane, fra i 25 e i 35 anni, e adatti a essere condivisi sui social. La risposta a Vice e soprattutto a Buzzfeed, ma con qualcosa di diverso. Berend ha parlato di contenuti che facciano pensare un po’ di più di quelli che si trovano in Buzzfeed e di utenti che non si riconoscono in Vice. Per esempio, fra i video attualmente online c’è quello che racconta di come sia stato Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti, ad aver fatto conoscere agli americani i macaroni and cheese, la pasta al formaggio. In un altro video si parla di Zack Ruhl, un 26enne personal trainer e istruttore di crossfit, che riesce a sollevare un bilanciere con 200 chili alla panca. Ma Zack è un atleta speciale perché ha entrambe le gambe amputate e fa molti esercizi a corpo libero ancorato alla sua sedia a rotelle, compreso arrampicarsi su una corda. I video di Great Big Story sono brevi, fra 1 e 3 minuti, alla ricerca di quell’agilità importante per l’online, anche se in futuro i fondatori non escludono che apriranno a contenuti più lunghi. Il team per ora è ristretto, se si fa il paragone con gli altri siti citati: 30 persone, un terzo delle quali con il compito di fare i video, un altro terzo per le vendite e sei con il compito dell’audience development, ovvero di ampliare il numero degli utenti facendo conoscere i video prodotti con azioni sui social, nelle community, sui motori e così via. A breve altre dieci persone dovranno aggiungersi al gruppo. I soldi dovrebbero arrivare soprattutto attraverso il branded content, video o intere serie sponsorizzati. Fra i clienti, per esempio, c’è Hp Enterprises per cui è stata realizzata una serie in cui si racconta la storia di persone che sono riuscite nella propria causa con l’utilizzo della tecnologia. Hp è presente soltanto in due episodi su sette, per il resto i video sono realizzati come le altre storie del sito, con la differenza che si riporta il nome dello sponsor. L’obiettivo, peraltro, è di trascinare gli investitori da un mezzo all’altro, per esempio vendendo pacchetti che comprendano la pianificazione anche in uno dei canali televisivi di Turner.
di Andrea Secchi, ItaliaOggi