Cinema, buona la prima nel 2019

Cinema, buona la prima nel 2019

Ritorno al cinema: dopo tre anni di cali, dal 2016 in poi, i dati del 2019 sono finalmente in crescita per l’Italia, con 635,45 milioni di euro di incassi, in aumento del 14,35%, e 97,6 milioni di presenze, +13,55% sul 2018. In termini di ricavi è il quinto risultato sia dal 2010 che in assoluto dal 1995, anno in cui Cinetel, che ha raccolto e presentato questi dati ieri nella sede dell’Anica, ha iniziato le rilevazioni.

Questo senza avere nei 12 mesi il box office del re Mida del cinema italiano, Checco Zalone, il cui Tolo Tolo è uscito il 1° gennaio di quest’anno e quindi peserà sul 2020. Nonostante ciò, però, la produzione italiana è ugualmente andata bene, con un incasso di oltre 134,8 milioni (+5,39% sul 2018 e una quota sul totale del 21,22%) e 21 milioni di presenze (+5,56%). Ovviamente, però, sono i film americani che hanno sostenuto la maggior parte del progresso crescendo del 34% (414 milioni di euro, il 65,16% del totale), tanto che nella top ten dell’anno nove titoli su dieci sono statunitensi e uno solo è italiano (Il primo Natale di Ficarra e Picone). Un risultato comunque buono visto che nel 2018 nessun titolo italiano era entrato fra i primi 10.

In testa al box office dello scorso anno c’è Il Re Leone di Disney, il gruppo che occupa sei posizioni su dieci. Il film è riuscito persino ad animare l’agosto dei cinema (è uscito il 21 di quel mese) e ha incassato 37,5 milioni, una cifra superiore a quella del primo film del 2018, Bohemian Rhapsody (21,2 mln) e più alta dal gennaio 2016 quando uscì in sala Quo Vado di Zalone.

A seguire Avengers: Endgame sempre di Disney e poi Joker, distribuito da Warner Bros. Al quarto e quinto posto Frozen II e Aladdin (entrambi Disney), poi Il Primo Natale (Medusa), Maleficent – Signora Del Male (Disney), C’era Una Volta A…Hollywood di Quentin Tarantino (Warner), Spider-Man: Far From Home (Warner) e Dumbo (Disney).

Se si guarda invece alla top ten dei soli titoli italiani, oltre al film di Ficarra e Picone che ha incassato 13,4 milioni di euro, si trovano Pinocchio di Matteo Garrone (01 Distribution), 10 giorni senza mamma di Alessandro Genovesi con Fabio De Luigi (Medusa), Il giorno più bello del mondo di Alessandro Siani (Vision distribution/Universal), L’immortale di Marco D’Amore (Vision/Universal), La Dea Fortuna di Ferzan Özpetek (Warner), Ma cosa ci dice il cervello di Riccardo Milani (Vision), Cetto c’è, senzadubbiamente di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese (Vision/Universal), Il Traditore di Marco Bellocchio (01 Distribution) e Non ci resta che il crimine di Massimiliano Bruno (01 Distribution).

I mesi estivi sono stati la sorpresa del 2019: luglio a +108,9% e agosto a +45,9%, segno che anche d’estate il pubblico è disposto ad andare al cinema se ci sono titoli che attraggono. I primi tre mesi del 2019, al contrario erano stati un po’ fiacchi, mentre dicembre è stato il migliore dell’ultimo decennio grazie soprattutto ai film italiani.

«Il 2019 è un anno decisamente positivo e vorrei si guardasse a questi numeri non solo per una valutazione anno per anno, occasionale», ha commentato il presidente dell’Anica Francesco Rutelli. «C’è un pieno ritrovato feeling con un grande pubblico nelle sale cinematografiche». Secondo Rutelli, però, la crescita non può essere legata a pochi mesi all’anno «e deve esserci una piena attuazione della legge Franceschini in tutta la sua articolazione, con i suoi strumenti per la produzione, la distribuzione, l’esercizio, le regole per le piattaforme, gli investimenti e le programmazioni nelle televisioni».

Per quanto riguarda gli altri paesi, sono in crescita Francia e Spagna, sebbene con percentuali inferiori a quelle italiane, va molto bene la Germania dopo un 2018 nero e cala il Regno Unito (-2%).

C’è poi il dato record sul cinema nel mondo circolato ieri a livello internazionale: 42,5 miliardi di dollari di incassi (38 miliardi di euro), un record secondo le stime di comScore, con la Cina che cresce del 5,4% a 9,3 miliardi di dollari (8,3 miliardi di euro) e si avvicina agli Stati Uniti (-4% a 11,4 miliardi di dollari, 10,2 miliardi di euro). Ovviamente è sempre Disney che a livello mondiale emerge superando, primo gruppo nella storia, i 10 miliardi di dollari al botteghino.

Andrea Secchi, ItaliaOggi

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