Nessuna come lei. Quando ha debuttato sulla scena internazionale all’inizio degli anni ’90, Kate Moss è riuscita da sola a ribaltare il sistema, cogliendo i mutamenti del pubblico e la sua virata verso un tipo di estetica più minimale e “vera”. D’improvviso, a fianco alle dee della passerella, arriva lei: minuta, magra, giovanissima e carismatica. Diventa il volto di Calvin Klein: la sua foto seminuda abbracciata a Marky Mark e quella, opera del fidanzato di allora Mario Sorrenti, stesa su un divano senza nulla addosso per il profumo Obsession definiscono un’epoca ed entrano nella storia del costume. Da quel momento non si ferma più: assurge immediatamente al ruolo di icona grazie anche al suo gusto nei vestiti, che la mette sempre un passo avanti a tutti; le decine e decine di copertine patinate che si guadagna ogni stagione vanno di pari passo con quelle dei tabloid, che seguono passo passo ogni sua mossa, ogni amore e ogni scandalo. Dal fidanzato Johnny Depp impara la regola d’oro “never complain, never explain”, non lamentarti e non dare spiegazioni. Riservatissima, le interviste che rilascia in quasi 30 anni di attività si contano sulle dita di una mano: passa praticamente indenne attraverso scandali che avrebbero distrutto la carriera di chiunque, dalle foto in cui sniffa della cocaina alle serate folli assieme a Pete Doherty e compagnia. Ha una figlia dall’editor Jefferson Hack, Lila Grace, si sposa e divorzia dal musicista Jamie Hince, si fidanza con un giovane conte ventinovenne, Nikolai von Bismark, che strapazza mollandolo e ripescandolo quando le pare. Insomma vive la sua vita tranquilla e incurante dei paparazzi che la seguono e di chi la giudica. Posa per Playboy per i suoi 40 anni, incide un disco, fa la stilista per Topshop; è tra le pochissime del suo ambiente ad avere evitato la trappola dei ritocchini, e secondo tutti quelli che l’hanno conosciuta è tra le più allegre, simpatiche e alla mano dell’ambiente. A lei, per i suoi 43 anni, non possiamo che fare i nostri migliori auguri: continua così Kate.
Serena Tibaldi, DRepubblica