Alba Parietti, nota showgirl e opinionista, ha scelto di non restare in silenzio di fronte agli insulti violenti ricevuti sui social. Dopo mesi di attacchi, ha denunciato un hater di 55 anni, residente a Chieti, che aveva scritto commenti gravemente offensivi, persino sotto un post in cui ricordava un ragazzo morto in un incidente.
“L’idea che vivesse vicino a me mi ha turbato. Ho deciso di denunciare perché ignorare significa avallare un linguaggio terrificante,” ha dichiarato Parietti in un’intervista a Repubblica.
La scoperta e l’indagine
Grazie alla denuncia sporta con il supporto dell’avvocata Anna Zottoli, la polizia è riuscita a rintracciare l’uomo e a sequestrare il suo cellulare. “Lo vedrò per la prima volta in tribunale. Ancora non so chi sia e che faccia abbia,” ha detto Parietti, che intende proseguire con determinazione la sua battaglia contro l’odio online.
La giungla dei social
L’attrice ha sottolineato le contraddizioni del mondo virtuale: “Se pubblico una foto di un seno, mi bloccano la pagina. Se qualcuno mi scrive ‘sparati col tumore’, non succede nulla. Qualcosa non funziona”.
Parietti ha anche lanciato un messaggio importante: “Parliamo sempre di bullismo giovanile, ma i ragazzi guardano a noi adulti. Se viviamo nell’immondizia dei social, loro penseranno che insultare qualcuno sia normale”.
Multare gli hater per educare alla civiltà
Parietti propone soluzioni concrete per contrastare l’odio online:
- Sanzioni economiche: “Così come si multa chi parcheggia in sosta vietata, dovremmo multare chi insulta sui social”.
- Limitazioni digitali: “Se vìoli la legge sul web, dovresti perdere l’accesso ai social. Solo così possiamo educare alla civiltà”.
Denuncia come esempio
L’avvocata Anna Zottoli ha presentato la querela l’11 ottobre. Parietti ha dichiarato che si tratta solo del primo passo: “Abbiamo un faldone di persone che potremmo denunciare. Questo è solo l’inizio”.
L’attrice spera che la sua decisione ispiri altre persone a non tollerare l’odio gratuito e a fare valere i propri diritti: “Non possiamo continuare a sottovalutare gli insulti sul web come fossero semplici bravate. È tempo di dire basta”.