L’attrice, bene il teatro sul piccolo schermo
Torna in televisione il teatro di Eduardo De Filippo e le sue figure femminili, prorompono, versione dopo versione, in una catena di modernizzazione sempre più attuale.
Al punto che, secondo Ginestra Paladino, tra gli interpreti di ‘Sabato, Domenica e lunedì’, il regista Edoardo De Angelis, ‘ha esasperato in senso positivo questa modernità rendendo la famiglia Priore matriarcale’, con una nonna al posto del nonno e il terzogenito sostituito da una figlia ribelle che vuole fare l’attrice.
Il film interpretato da Sergio Castellitto, in onda stasera su Rai1, fa parte della Collection De Filippo, dopo ‘Natale in casa Cupiello’, trasmesso nel 2020, mentre ‘Non ti pago’, è in programmazione la prossima settimana.
Ginestra aveva già interpretato la commedia 20 anni fa, nella versione di Toni Servillo, nel ruolo della nuora del protagonista, il polemico Peppino, che arriva a rovinare la festa del tradizionale ragù domenicale accusando la moglie Rosa di una tresca con il vicino di casa, il ragioniere Ianniello. Nella versione De Angelis, l’attrice è proprio la moglie del ragioniere, Elena, figura discreta e forse un po’ insignificante. “Ma Edoardo senza stravolgere il testo ha voluto fare un passo avanti – ha detto l’attrice, 47 anni – Pure Elena ad un certo punto ha una reazione di insoddisfazione e ribellione”. Girato durante il lockdown il film riporta quindi in televisione il teatro. “Il teatro ha sofferto molto più del cinema, e queste operazioni aiutano – ha detto Paladino, che da febbraio sarà in tournee con l’Elfo Puccini e ‘Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte’, dal romanzo di Mark Haddon – La magia irripetibile e irrinunciabile del contatto con il pubblico non si può sostituire”. L’attrice è tra gli interpreti inoltre del film che proprio in questi giorni il padre, l’artista e regista Mimmo Paladino, comincia a girare in Campania. “Un film particolare trattandosi di un’artista come mio padre, con Toni Servillo e Rocco Papaleo – ha spiegato l’attrice – Una storia immaginaria che si interseca tra l’Inferno, con il peregrinare di Dante e Virgilio, e il presepe e io sono un po’ la madonna del presepe e un po’ una citazione dichiarata alle 4 giornate di Napoli, cioè la madre di una famigliola con bimbo piccolo, negli anni ’40 senza un’abitazione in n un peregrinare alla ricerca di una casa”.
Ansa.it