L’attrice è stata nominata Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico.
Molto orgogliosa, ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del principe Carlo. Si è fatta accompagnare da (quasi) tutta la famiglia
Keira Knightley può essere orgogliosa. La 33enne inglese, originaria di Teddington, ha ricevuto uno dei più importanti riconoscimenti del suo Paese. L’attrice è stata nominata Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico per il suo impegno benefico (al fianco delle associazioni WaterAid e Oxfam) e per il suo contributo nel mondo delle arti. A premiarla è stato il principe Carlo, che l’ha ricevuta a Buckingham Palace.
Keira molto emozionata (e molto elegante) si è fatta accompagnare dalla famiglia al completo (almeno per quel che riguarda i membri adulti): il marito musicista James Righton (senza cravatta, a differenza di quanto prevede il protocoll), papà Will Knightley, e mamma Sharman Macdonald.
Ad aspettarla a casa poi c’è Edie, la primogenita nata nel 2015. Prima di lei, altre star hanno ricevuto il medesimo riconoscimento: James Corden, Victoria Beckham ed Eddie Redmayne.
Con Oxfam l’attrice è stata nel 2014 in Sud Sudan, dove all’epoca quasi due milioni di persone avevano perso la propria casa a causa del conflitto. «Amano i loro figli come noi, vorrebbero un’educazione per loro, vorrebbero dare loro una casa sicura e la libertà di correre. Invece guardano i loro bambini impotenti, mentre giocano nelle fogne, non c’è nessun altro posto per loro», aveva fatto sapere Keira dopo la visita.
Sognando Beckham è il film che le ha dato popolarità, oltre 15 anni fa. Poi sono arrivati anche i ruoli in costume, tutti tipicamente britannici: Orgoglio e Pregiudizio, The Edge Of Love e The Duchess, e le due nomination agli Oscar (Orgoglio e Pregiudizio e The Imitation Game). L’ultimo ruolo, da donna forte, è in Colette, ora al cinema.
Dopo la nascita di Edie di era, invece, presa una pausa dal set. La maternità, ha raccontato, le ha insegnato ad «amare il corpo» come non mai: «Devo ammetterlo, da donna, odi certe parti del tuo corpo. Attraversi questi periodi in cui ti guardi allo specchio e pensi: “Oh, se solo avessi le gambe o le braccia diverse”. Poi affronti la gravidanza e il parto e l’allattamento e ti dici: “Wow, il mio corpo è incredibile, è stato capace di fare questo, e questo è dannatamente straordinario”». Per questo, ha spiegato di recente, non comprende l’ansia di volersi mostrare subito impeccabile nel post-parto.
Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair