Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io. Mai proverbio potrebbe essere più adatto a chiosare quanto sta accadendo nelle ultime settimane al gruppo televisivo Mediaset. Da un lato, l’amico di famiglia Vincent Bollorè che, a un certo punto, decide di rompere gli indugi e avvia una scalata ostile a Mediaset, di cui si prepara a controllare il 20%.
Dall’altro lo storico amico Urbano Cairo che, con la sua La7, supera per ascolti in prima serata sia Rete 4 sia Italia Uno, gettando sconforto dalle parti di Cologno Monzese. Per Bollorè e il gruppo Vivendi la mossa serve plausibilmente a trattare con Mediaset, di qui in poi, da una posizione di maggiore forza, tenuto conto che comunque Fininvest ha già in mano quasi il 40% dei diritti di voto in assemblea dei soci, e perciò il controllo del gruppo televisivo non è al momento in discussione.
Quanto a La7, diciamo che la nascita del governo Gentiloni potrebbe sopire gli entusiasmi di audience pre referendum e post dimissioni del premier Matteo Renzi. In novembre, tuttavia, La7 sembra avere superato in maniera strutturale gli ascolti di Rete 4 in prima serata. Dal 4 al 10 dicembre, invece, il canale tv edito da Cairo arriva addirittura a sorpassare le audience di Italia Uno in prime time. Uno smacco difficile da incassare per i vertici di Mediaset: La7 dal 4 al 10 dicembre raggiunge il 4,81% di share nella giornata confermandosi sesta rete nazionale davanti a Rete 4 che non va oltre il 3,98%. E, come detto, in prime time nella fascia 20.30-22.30 sale al 6,02% di share posizionandosi al quinto posto davanti a Italia Uno e a Rete 4 ferme rispettivamente al 5,64% e al 4,03%. Tutto questo entusiasmo, però, potrebbe svanire presto poiché il dibattito politico, infuocato nelle scorse settimane, dovrebbe normalizzarsi e, con le feste natalizie di mezzo, perdere la verve che aveva portato alle urne il 70% degli italiani per il voto referendario.
Di sicuro resta la vocazione da servizio pubblico di La7 che, come fanno sapere dal gruppo televisivo, «è la rete generalista che dedica maggiormente la sua programmazione all’informazione con oltre 11 ore e mezzo in media al giorno. Il 5 dicembre ha toccato il record di quasi 20 ore di informazione, in diretta, anche in questo caso battendo tutte le altre reti generaliste. Peraltro la sola La7 ha dedicato al referendum costituzionale più tempo di tutte le reti Rai e Mediaset messe insieme, rispettando pienamente l’equilibrio previsto dalla par condicio, così come emerge dai dati rilevati da Agcom per i programmi di approfondimento nel periodo dal 28 settembre al 27 novembre. In particolare, il tempo di argomento della sola La7 è stato di oltre 128 ore contro le 79 del totale delle reti Rai e le 30 del totale di quelle Mediaset». E tutto questo, in tempi in cui si discute se mettere in palio una quota di canone Rai per altre tv che fanno servizio pubblico, potrebbe tornare utile quando si tratterà di andare eventualmente all’incasso.
di Claudio Plazzotta, Italia Oggi