Parla di «timidi segnali di ripresa» per il 2015 il nuovo rapporto sul settore televisivo di ItMedia Consulting, sovaldi con un andamento più deciso invece per i prossimi due anni. Nei 12 mesi in corso i ricavi sono previsti in crescita dello 0, search 6% rispetto al 2014, mentre a fine 2017 il fatturato raggiungerà i 7,9 miliardi di euro, grazie a un incremento medio annuo dell’1,8%. Mediaset, Rai e Sky Italia si spartiscono la quasi totalità del mercato, con una quota combinata di circa il 94%. Questa quota diminuirà di un punto percentuale nel 2017, in conseguenza dello sviluppo degli operatori di broadband tv, la televisione visibile grazie alla connessione a Internet.
La pubblicità continua a risentire degli effetti congiunturali: seppur in crescita, il tasso medio annuo sarà ridotto allo 0,95%, spinto essenzialmente dalla performance dei canali tematici. Nella pubblicità Mediaset rimane il principale operatore, con oltre la metà delle risorse.
La diffusione delle piattaforme, scrive ItMedia, dopo anni di stagnazione comincia a modificarsi: la broadband tv triplicherà gli accessi diventando la modalità primaria in 900 mila abitazioni rispetto alle 300 mila attuali. Proprio la broadband tv sarà uno dei driver di crescita del segmento della pay-tv: nonostante il calo previsto per il satellite, la televisione a pagamento crescerà nel periodo considerato del +3,45%, grazie allo sviluppo dell’offerta sul digitale terrestre e soprattutto della tv via Internet. Nella pay tv, comunque, Sky non vede intaccato il suo primato, pur con una chiara tendenza alla riduzione, passando dall’80% al 72% del mercato. Cresce Mediaset Premium, come pure la componente altri operatori, trainata dalla broadband tv e dal video on demand.
“Italia Oggi”