“Volevo dire una cosa alla comunità LGBTQ+ in Italia: siete i più coraggiosi, siete i più gentili, siete un’ispirazione e che succeda una cosa di questo genere (lo stop al DLL Zan) dobbiamo gridare al disastro. Voi dovete invece essere protetti, a tutti i costi, come tutti gli esseri umani che vivono su questa Terra. Io continuerò a scrivere musica per voi, e, cosa più importante, cercherò di lottare per voi”.
Così Lady Gaga commenta lo stop al DDL Zan e le immagini di protesta delle piazze in Italia sulle note della sua “Born This Way”, ospite in esclusiva tv a Che tempo che fa di Fabio Fazio su Rai3 per presentare il nuovo film di Ridley Scott, “House of Gucci”, che la vede protagonista.
Sull’arte.
“Quando ti occupi di arte, che sia musica o che sia fare l’attrice, entri in un luogo estremamente vulnerabile. Quando lavoro cerco sempre di arrivare fino in fondo e quello è il luogo più profondo all’interno di me stessa dove in fondo c’è di nuovo la bambina che ero, la bambina che può sognare, la bambina che può lavorare duramente. Ho sempre voluto fare qualcosa con me stessa perché sono stata ispirata dalla mia famiglia a farlo. Non riesco neppure a credere a tutti i dischi che sono riuscita a fare. Ho cantato con Tony Bennett, un altro italo-americano, uno degli autori più grandi della storia”.
Sull’immagine e sul suo corpo.
“Avere coraggio può avere forme diverse. Non mi sono mai sentita bella, però l’arte mi fa sentire bella, la moda, la creatività, la fantasia; la tua fantasia ti permette di diventare chi vuoi. Ho dedicato tanto tempo recentemente all’Italia, sono stata qui a lungo e forse è stato il momento in cui mi sono sentita in assoluto più bella in tutta la mia vita”.
Su Bradley Cooper e “A Star Is Born”.
“Devo dire davvero grazie a Bradley Cooper. È davvero un regista bravissimo, è stata una persona fantastica con me, un bravissimo attore, mi ha dato un’enorme opportunità con ‘A star is born’ e con Ally, il mio personaggio, si vede come sono io, un pezzo di me che la gente non aveva mai visto prima (…). L’amicizia tra noi due ha dato una spinta grandissima a quel film”.
“Quando abbiamo girato ‘House of Gucci’ qui in Italia tutti i giorni mettevo i piedi sulla terra dove sono nati i miei antenati, questa è la terra dei miei genitori, quindi devi lavorare bene, devi metterci il cuore!”.
Sul ruolo di Patrizia Reggiani in “House of Gucci”: “Ho ricercato tantissimo le cose sul suo conto, come un giornalista, ho letto tantissimo su Patrizia Reggiani; tutti dicevano che era in cerca di denaro, che ha ucciso per motivi di denaro, che si è sposata per quello. (…) Mi sono resa conto che qui c’era una storia un pochino più complicata. Non sono d’accordo ovviamente con quello che ha fatto, io credo che sia colpevole; volevo un personaggio che fosse una persona vera, quello che ho scoperto è che lei abbia fatto un errore davvero enorme e penso che quell’errore sia stato fatto perché lei è stata così ferita tante volte nel corso del tempo. Penso che questo film in un certo senso sia una lezione, per tutti, per tutti i generi, un messaggio a proposito della ricchezza e di avere privilegi. Tutti gli uomini continuavano a litigare e a lottare per questioni di soldi, per il nome Gucci, senza notare che lei stava pianificando un omicidio. Io ho fatto davvero del mio meglio e ho continuato a lottare contro questa idea di dover essere un’assassina ma allo stesso tempo ho deciso di essere una donna”.
Sulla possibilità di poter andare un po’ al di fuori del set in Italia di “House of Gucci”: “Non tanto, eravamo in zona rossa a causa del Covid; io cerco di rispettare le regole, quindi sono stata in stanza, in albergo oppure sul set a girare. Volevo semplicemente ringraziare tutte le persone che lavorano nell’ambito sanitario che ci hanno aiutato e sostenuto durante il film. Voglio davvero dire che mi spiace tantissimo per coloro che hanno perso qualcuno, prego tanto e spesso per la salute di tutti”.