COSTANZO MAESTRO DEL TALK, CON POCO SHOW

COSTANZO MAESTRO DEL TALK, CON POCO SHOW

ansa - giordano -I talk show, soprattutto quelli a sfondo informativo o d’approfondimento, stanno vivendo stagioni poco brillanti. Salvo qualche cosa, concentrato soprattutto su La7, oramai questo genere di programma non ha più appeal sul pubblico. Lo dimostra, per fare un esempio secco, il 10,36 più registrato da Porta a Porta nell’edizione speciale della sera (italiana) post voto negli Usa.

Il programma storico di Rai1, la famosa Terza camera dello Stato, di Bruno Vespa, è stato battuto pure da una nuova serie tv, Rocco Schiavone, su Rai2 che narra le peripezie e le indagini di un rude ispettore di Polizia – interpretato dal bravo Marco Giallini – che indaga sui monti della Valle d’Aosta (15,31%). Ecco se i vari Politics, La Gabbia Open e così via soffrono anche quando contro hanno Rambo o i film di Bud Spencer, c’è un arzillo signore che è tornato prepotentemente alla ribalta, facendo quello che meglio sa fare: intervistare la gente, farla parlare liberamente. Fare talk, insomma, con poco show, ma buono.

Il dato è lì sotto gli occhi di tutti: giovedì sera, il programma L’Intervista di Maurizio Costanzo, in seconda serata (la collocazione migliore, forse, per questo genere di programma) su Canale5 ha conquistato il 12,57% di share. Più di 1,4 milioni di italiani ha ascoltato con interesse il suo dialogo con Simona Ventura. Certo, forse direte voi, la protagonista, essendo un volto arci-noto del piccolo schermo, attira in automatico pubblico.

Ma stiamo parlando di una soubrette, una conduttrice, un volto tv polivalente non certo di un ministro, di un parlamentare o di un giornalista (che sia forse proprio questo il caso, invece?)

Cosa può insegnare questo dato d’ascolto che non è il primo di gran rilievo per Costanzo? Che se fatto bene, con una sua scaletta, il ritmo giusto, l’incalzare delle domande, il saper stare davanti alle telecamere, la scenografia giusta, in questo caso molto sobria, il talk show tradizionale ha il suo fascino. Del resto l’anchorman romano ha fatto scuola in Italia e ha di fatto creato il concetto di talk show in tv, con lo storico Maurizio Costanzo Show (dal teatro Parioli, in Roma). E ancora sa come conquistare il pubblico, come scaldare i cuori e far gettare il telecomando, per evitare lo zapping.

Lo fa, a 78 anni suonati (è nato nell’agosto del 1938) e non si tira mai indietro. Sarà un caso, forse più unico che raro. Ma anche un altro grande volto televisivo, anch’egli maestro nel suo genere, l’intervista vis-à-vis, al secolo Giovanni Minoli, avrebbe da imparare dal sor Costanzo, visto che il debutto del nuovo format Faccia a faccia, su La7 ha fatto il 4,1% di share. Un dato che per la media di rete è buono, o in linea. Ma va considerato che sull’emittente di Urbano Cairo, come primo ospite c’era nientemeno che il premier, Matteo Renzi. E qua si torna al fascino e al traino dei politici nei salotti televisivi che ultimamente non sta certo brillando.

Italia Oggi

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