Gli ascolti di Chissà chi è?: non sono un pifferaio magico. Sanremo? Mi mancherà

Gli ascolti di Chissà chi è?: non sono un pifferaio magico. Sanremo? Mi mancherà

Il conduttore ha parlato della sua attuale esperienza al Nove, della prossima avventura con La Corrida e del suo passato in Rai intervistato a ‘Password’ su Rtl 102.5.

“Non sono un pifferaio magico”. Ne è sicuro Amadeus, commentando ancora una volta gli ascolti di Chissà chi è, il programma che da poco meno di un mese lo vede protagonista sul Nove. Tutti si aspettavano grandi risultati, ma il quiz che cerca i mestieri degli 8 personaggi sulle pedane, in onda dal lunedì al sabato alle 20.30, è partito in sordina. “Nella televisione generalista c’è una storia che canali come il Nove non hanno. L’ambizione è poter crescere. Se riesco ad aumentare di un punto lo share, avrò vinto la mia battaglia”, ha detto ospite di Rtl 102.5, durante una chiacchierata a “Password” insieme a Nicoletta Deponti e Cecilia Songini.

Amadeus ha aggiunto: “Il Nove è un canale con grandi ambizioni e cerca di diventare generalista. Per raggiungere questo obiettivo serve tempo. Se mi sposto sul Nove con un programma conosciuto, ci vuole pazienza. Il pubblico ha abitudini consolidate di sintonizzarsi su alcuni canali, non è scontato. Piano piano arrivano, ma serve tempo, e io lo sapevo. Ho detto in conferenza stampa che partiamo dal numero tre: ogni punto di share in più equivale a 5 o 6 punti rispetto a un canale generalista.”

LE CRITICHE

Parlando delle critiche, ha dichiarato: “Sarei bugiardo se dicessi che non mi fanno soffrire. Ma mi sono abituato durante i cinque anni a Sanremo, dove ho affrontato molte polemiche, molte delle quali senza fondamento. Questo ti aiuta a mantenere la direzione. Se consumi energia a dispiacerti o a rispondere, ti distrai e sprechi energie preziose. L’energia la devo concentrare solo sul mio obiettivo”.

L’ADDIO ALLA RAI

Amadeus ha parlato anche dell’addio alla Rai: “Prima di lasciare la Rai ci ho pensato per un paio di mesi, riflettendoci giorno e notte. Sono una persona pratica, e la proposta di Discovery è arrivata dopo Sanremo. Il mio contratto con la Rai scadeva il 31 agosto, per questo non ho potuto pensare a progetti nuovi. È chiaro che l’eventuale rinnovo mi sarebbe stato proposto intorno ad aprile o maggio, e quindi dovevo dare una risposta. Marzo e aprile sono stati mesi importanti: quando fai una scelta di vita così non la prendi alla leggera. Le proposte, sia in termini economici che di durata, erano uguali. Non sono certo Cristiano Ronaldo che va in Arabia. Ho una visione delle situazioni, ma non ho una sfera magica. Tuttavia, se sento che devo fare qualcosa, lo faccio”.

E riguardo a questo, ha aggiunto: “In tutta la mia vita ho dato ascolto all’istinto: qualche volta ho sbagliato, ma quasi sempre mi ha portato sulla strada giusta. Ognuno di noi fa un mestiere – radio, televisione, musica – e non può essere sempre ripetitivo. Si può cercare una zona di comfort, ma dentro tendo ad essere irrequieto. Mi piace la normalità, mi piace stare in mezzo alla gente e conduco una vita normale. Faccio le cose che mi piacciono senza danneggiare qualcun altro. Quello che dico ai giovani è: fate ciò in cui credete, perché a volte il giudizio degli altri non è sempre a vostro favore. Fate, sbagliate, riprovate. Mai dire: ‘questa cosa non la posso fare’. Faccio le cose che sento; se riescono bene, altrimenti proverò a fare altro.”

IL FESTIVAL DI SANREMO

Amadeus non ha negato un po’ di nostalgia per il Festival di Sanremo: “Mi mancherà, è evidente. Mi mancherà ascoltare le canzoni. Volevo mandare un grande in bocca al lupo a Carlo Conti, un amico”.

C’è stata l’esperienza del Suzuki Music Party: “L’ho fatto per me, perché mi piace ascoltare le canzoni. Era una festa d’inizio e mi piaceva l’idea di dare ai cantanti l’opportunità di presentare i brani dell’autunno e di spiegare le canzoni al pubblico, cosa che solitamente non si fa. Quelli del Nove sono simpatici, bravi e carini. Il camerino è bellissimo; ho disposto tutte le mie cose e i cornetti rossi. Espongo tutti i regali che mi fanno i concorrenti. Metto anche il sale negli angoli.”

LA CORRIDA

La prossima avventura di Amadeus inizia il 4 novembre: La Corrida – Dilettanti allo sbaraglio. “Ci saranno persone con mestieri comuni – ha spiegato – ma con un grande desiderio di esibirsi davanti a un pubblico, facendo qualcosa che per loro è gratificante. Ragazzi, ci sarà da ridere. Sono tutti veri, non lo fanno apposta. Vengono e sanno che il pubblico, unico giudice, può criticarli severamente. Ci saranno 400 persone nel pubblico. Avremo cantanti, ballerini, comici. Erano già alcuni anni che volevo farlo e desideravo creare un programma che appartenesse alla storia della televisione.”

Inevitabile il ricordo di Corrado: “La sua bravura era nel non ridicolizzare mai le persone, perché si mettono in gioco e meritano sostegno. Quindi, se una persona è stonata e vuole cantare, va bene; la colpa sarà del maestro De Amicis che non l’ha saputa accompagnare. Si sono iscritte molte persone, quindi potremmo fare altre puntate. Gli italiani hanno voglia di ridere e mettersi in gioco. Le categorie che riscuotono più successo sono il ballo e il canto, ma ci sono anche molte barzellette.”

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