“Happy End”, il corto all’International Film Festival di New York in nome della tolleranza

“Happy End”, il corto all’International Film Festival di New York in nome della tolleranza

Happy End”, cortometraggio realizzato dalla casa di produzione indipendente Purple Entertainment, è stato selezionato e parteciperà all’International Film Festival che si terrà a New York dal 12 al 16 ottobre 2023

Il cortometraggio ha ricevuto a febbraio il patrocinio del comune di Nembro (BG) ed è stato proiettato presso l’auditorium Modernissimo di Nembro. “Happy End” è un film cortometraggio che nasce dalla passione e dall’inventiva di Stefano Cutugno, giovane regista classe ’95 che, nel gennaio 2020, crea la Purple Entertainment, casa di produzione indipendente della bergamasca per dare vita a progetti audiovisivi indipendenti. Nel frattempo, è stata instaurata anche la preziosa collaborazione con il direttore della fotografia Marcello Fiorenzo Valerio, fondatore della Nam3Film, casa di produzione cinematografica milanese.

I membri della Purple Entertainment, Stefano Cutugno, Viviana Pagliaroli Ghidelli, Elena Bocchetti, Elisa Marini, Elisa Ripamonti, Simone De Angelis, Davide Bana collaborano con l’obiettivo comune di realizzare film, videoclip musicali, serie, ma anche di organizzare eventi artistici a tutto tondo che uniscano danza, musica, illustrazioni e performance in sfaccettate serate creative all’insegna dell’eleganza. Il cortometraggio intende sollevare questioni importanti come la normalizzazione della sfera sessuale fuori dalla eteronormatività, riprendendo la storia purtroppo reale di due ragazzi armeni, Arsen e Tigran, che si sono buttati da un ponte nel settembre 2022 perché perseguitati in quanto omosessuali.

La storia

Tigran incontra Arsen mentre sta scappando da alcuni ragazzi che gli vogliono far male perché omosessuale. Da questo momento parte la storia dei due ragazzi e della loro unione sentimentale. “Happy End” si ispira alla tragica e vera storia di Arsen e Tigran, due ragazzi armeni che si sono lanciati da un ponte insieme dopo aver subito vari abusi per la loro sessualità. Il cortometraggio si ispira a questo tragico epilogo proponendo una fittizia storia d’amore tra i due dando un particolare sguardo non solo al dramma, ma anche alla dolcezza e alla bellezza del loro rapporto. La loro decisione finale è triste quanto carica di un significato importante: anche ciò che finisce mantiene sempre un’eco di bellezza.

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