Manuel Agnelli: “Lodo è intelligente. Ma Asia mi mancherà, abbiamo lo stesso modo di vedere la musica”

Manuel Agnelli: “Lodo è intelligente. Ma Asia mi mancherà, abbiamo lo stesso modo di vedere la musica”

Il giudice di X Factor parla di Lodo Guenzi, Asia Argento e la sua idea di musica, oltre quella dei grandi numeri

Manuel Agnelli, l’eccentrico giudice di X Factor e cantante degli Afterhours, è il protagonista di una lunga intervista su Vanity Fair, nella quale si racconta sia come musicista e giudice di talent, sia come padre. Ospite al Festival di Sky Arte a Palermo, capitale italiana della Cultura 2018, ha presentato la seconda edizione di 33 giri Italian Master, che sarà in onda sul canale di Sky dal 28 novembre. Frontman e fondatore di uno dei gruppi portabandiera dell’alternative rock italiano in attività dalla metà degli anni 80, Manuel Agnelli crede ciecamente nel ruolo centrale dell’arte. “Una delle affermazioni più cretine che abbia mai sentito è che con la cultura non si mangia“. Non solo si mangia, ma ci cresce un Paese intero. Gli investimenti in quel settore guardano dritto al cuore della nostra economia. È cambiato molto dai tempi in cui Agnelli muoveva i primi passi con la sua band, in un panorama musicale statico e difficile da penetrare. Ora molti artisti possono invece contare sull’aiuto dei talent come vetrina, e lui ora, è giudice proprio di uno di questi talent. “Sta succedendo qualcosa di nuovo, che rispecchia una parte della nostra società, le esigenze di molta gente. La musica rappresenta i cambiamenti della nostra quotidianità, la racconta da vicino. È una Italia che ha bisogno di leggerezza, di stare bene. La felicità è un diritto costituzionale”. Il cantante ha parlato anche di Lodo Guenzi, il nuovo giudice di X Factor che sostituirà Asia Argento in questo X Factor 2018. “È un tipo intelligente, molto televisivo, saprà rappresentarsi e fare bene”. Non nasconde però la nostalgia di non vere più Asia come compagna di giuria, con la quale condivideva lo stesso senso musicale. “Io e lei avevamo lo stesso modo di intendere la musica. Con lei vicino mi sentivo più forte nel difendere il mio modo di vedere la musica, non per forza quella da grandi numeri o fatta per vendere dischi.”

huffingtonpost

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