Al timone della quinta edizione del programma di viaggi e natura, dal 14 ottobre su Rai3, la conduttrice progetta altre sfide: “Vorrei fare un talk show diverso, in cui mettersi in gioco. Per far conoscere un’altra parte di me”
“Sono percepita come una ragazza, ho 44 anni (appena compiuti ndr)” racconta Camila Raznovich, “dell’età non m’importa ma non vorrei perdere quell’allure di ragazza ribelle. Perché sono rimasta così”. Viaggiatrice curiosa, madre di due figlie, Sole e Viola, che si augura diventino “donne consapevoli, forti, libere e indipendenti”, Raznovich dietro l’apparenza da precisina nasconde uno spirito da Gian Burrasca: “Faccio televisione da quando ho 20 anni” racconta dopo il ritorno su Rai3 col Kilimangiaro, domenica 14 ottobre “a Rai3 mi trovo benissimo, torno con la quinta edizione del Kilimangiaro che ormai ha una forte identità, l’abbiamo rivoluzionato. L’anno scorso è andata benissimo, quest’anno mi trovo contro Mara Venier che è fortissima, ma abbiamo i nostri spettatori affezionati. A parte i numeri sono felice perché abbiamo consolidato un format nuovo che ha una forte identità” . La ragazza col carattere d’acciaio (“Lo so, nel privato non è facile starmi accanto”, dice sorridendo “tendo ad asfaltare gli uomini”), racconta che “La sfida del Kilimangiaro era immensa, ma siamo riusciti a vincerla. Il programma dedicato alla natura e ai viaggi, che sono importanti, oggi è diventato un appuntamento in cui si affronta anche la politica internazionale, con ospiti che raccontano il mondo e le sue problematiche”. Tra gli ospiti fissi Mario Tozzi (che nella prima puntata, all’indomani della tragedia dell’Indonesia, parlerà dello tsunami), Giovanni Soldini, Maria Sole Bianco. Nella sua carriera ha esplorato la musica, ha parlato con garbo di sesso con Loveline, ha affrontato la cronaca nera con Amore criminale, che ha condotto per cinque anni. Oggi sogna un late show “per poter far conoscere un’altra parte di me. So che devo ancora imparare tanto ma so anche quello che non voglio fare. Ho sempre bisogno di sfide per andare avanti”, spiega la conduttrice “sono ambiziosa ma non farei mai televisione che non mi piace. Quest’anno farò anche undici prime serate, quattro dedicate ai borghi più belli, il sabato sera ho preso lo slot di Alberto Angela, io e Philippe Daverio andremo in giro per l’Italia. Poi tornerò a fare Ogni cosa è illuminata. Il mio sogno è un late night al femminile, un talk show diverso, in cui mettersi in gioco. Mi piacerebbe tornare col brand Tatami, l’attuale direttore di Rai3 Stefano Coletta era il mio autore di allora e c’era Serena Bortone. Ci siamo divertiti, mi è rimasta la voglia”. Una vita in viaggio fin da piccola, nata in una famiglia speciale, è convinta che le donne possano fare tutto “con consapevolezza. Nella vita servono gli strumenti, la cultura. Bisogna conoscere per difendersi. Questo insegno alle mie figlie che viaggiano da quando sono piccoline. Siamo appena state a Istanbul” racconta, “me le godo molto, sono separata e formiamo un terzetto scatenato. Con Sole e Viola abbiamo tanti chilometri sotto i piedi, non c’è miglior scuola che la cultura dell’esperienza. Devi assaggiare la zuppa nel Paese in cui la cucinano: quel sapore sarà unico. L’unico valore che oggi ha il mio denaro è far conoscere il mondo a loro. Viaggiare ti insegna a vivere e a conoscere l’altro, così ti salvi dalla paura”.
Silvia Fumarola, repubblica.it