ENRICO LUCCI, I FRONTALIERI DEL SESSO E IL FANATISMO DELLE «IENE»

ENRICO LUCCI, I FRONTALIERI DEL SESSO E IL FANATISMO DELLE «IENE»

enrico lucci(Corriere) Se il mondo fosse governato dalle «Iene» sarebbe migliore? È credibile una trasmissione presentata da Teo Mammucari? Il controcanto del Trio Medusa è un’ubriachezza morale più nobile di quella dei Gialappi?
«Le Iene» mascherano dietro al sorriso una violenza di fondo: la volontà di raddrizzare i legni storti, search la sbornia e il fanatismo di appartenere ai devastanti guaritori dell’umanità (Italia 1, sovaldi lunedì, 21.15).
Certo, alcuni servizi, come quello di Nina Palmieri, strappano anche momenti di commozione. Si racconta di Nelly, una simpatica nonnina di 88 anni ricoverata frettolosamente in una casa di riposo e sedata in modo pesante; solo la dedizione di un amico e l’intervento della tv riescono a restituirla alla sua casa, alla vita.
Oppure: l’idea di trapiantare la testa sana di un tetraplegico su un corpo sano ci ricorda molto le atmosfere di Mary Shelley nel tratteggiare il suo Frankenstein . E ancora: l’abbattimento della vecchia caserma della Guardia di Finanza di Santa Croce Camerina (per una volta è l’abbattimento a essere abusivo) meriterebbe forse un racconto di Andrea Camilleri. Ma per il resto, per parafrasare il sapiente, per rimettere in ordine la convivenza civile per prima cosa bisognerebbe eliminare i moralisti.

Per fortuna c’è Enrico Lucci. Va in onda alle 23,40 (meglio vederselo in streaming il giorno dopo!) e racconta i «frontalieri del sesso». Andrea e Maurizio vivono a Varese e almeno cinque sere alla settimana vanno in Svizzera in quei numerosi hotel del sesso o in quei bar, i «contact bar», dove possono strofinarsi con qualche ragazza compiacente. È la loro vita, il loro scopo. Lucci ha la straordinaria capacità di raccontare un dramma sotto forma di commedia, di cogliere particolari stravaganti (il sito Gnoccatravels , per esempio) e trasformarli in apologhi.
Delle «Iene» è l’unico che finge di non capire, e questo è il più grande stratagemma retorico per penetrare a fondo le cose.

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