Paola Turci: “Compio 55 anni e mi sento più consapevole e serena”

Paola Turci: “Compio 55 anni e mi sento più consapevole e serena”

Paola Turci compie 55 anni. Ed è felice: quando ci risponde al telefono da una stanza di hotel di New York il tono della voce è allegro, sono appena le 7 del mattino nella Grande Mela, ma lei è già attivissima, qualcuno le sta facendo trucco e parrucco. «Sono qui per la sfilata di Michael Kors», spiega la cantante romana, alle spalle oltre 30 anni carriera, in curriculum anche due libri e uno spettacolo teatrale con cui ha portato in scena l’autobiografia Mi amerò lo stesso. «Stasera ho un concerto acustico con Mafalda, artista americana di origine bulgara che ha aperto i miei concerti a Roma lo scorso maggio. Mentre domani sarò impegnata in un servizio fotografico con Fabrizio Ferri, poi volerò subito a casa». Domani ossia oggi, giovedì 12 settembre, giorno del suo compleanno. «Ma in realtà è già da un anno che dico che ho 55 anni, ci sono abituata!», commenta Turci, reduce da una stagione di concerti che l’ha portata in giro per l’Italia con il suo album numero 15, Viva da morire, uscito lo scorso marzo.

In che senso già da un anno?
È il mio metodo: dal giorno successivo a ogni compleanno che festeggio dico sempre di avere gli anni che compirò l’anno seguente. Non è una strategia, è solo un modo per esorcizzare la paura del tempo che passa. Ovvio che ogni tanto l’avanzare dell’età non faccia piacere, magari perché scopri una nuova ruga sul viso o perché non puoi mangiare tutto quello che vorresti come una volta, ma a parte questo per me è una benedizione crescere. Perché è di questo che si tratta, no?

Quella paura del tempo che passa che cosa riguarda, innanzitutto?
Ho sempre percepito l’adultità – diciamo così – come qualcosa di limitante da un punto di vista fisico, ed è questo che ho cercato di combattere: facendo sport, avendo cura di me… Alla fine mi ritrovo a 55 anni più agile di prima e ne vado fiera, è qualcosa che mi fa stare bene, perché mente e corpo viaggiano insieme. Per il resto, la vita è fatta anche di dispiaceri a qualsiasi età, ma da un certo momento in avanti ho iniziato a sentirli come più leggeri che in passato.

È una questione di consapevolezza?
Sì, una consapevolezza che quando si è giovani manca, ma che per fortuna aumenta col trascorrere del tempo e consente di vivere tutto, anche le cose più brutte, con maggiore serenità. Ora so che la vita è sempre meravigliosa, che essere vivi è bello, che ogni occasione di fare una cosa bella o giusta va apprezzata.

Madonna ha di recente attaccato il New York Times, colpevole, secondo lei. di aver ricamato sulla sua età in un articolo dedicato al suo nuovo disco Madame X e intitolato «Madonna a 60 anni»: «Se fossi stata un uomo non sarebbe mai successo», ha dichiarato. Lei vede una diversità di trattamento nei confronti di uomini e donne, quando si parla di età?
L’età si dice anche degli uomini, mi viene in mente Sean Connery… Però è come se nel raccontare le donne l’avanzare degli anni pesasse di più. Quando si parla di noi donne l’età viene trattata come un elemento essenziale della nostra identità, di ciò che siamo, ma un elemento primariamente estetico: un uomo avanti con l’età è saggio e affascinante, una donna è solo più vecchia, ha più rughe… Questo perché c’è un pregiudizio di fondo, come se donne e uomini vivessero l’età in modo differente. Ma non è così, la viviamo esattamente nella stessa maniera. Credo si siano causati molti guai cercando differenze tra i sessi che in realtà non esistono.

Pensa che siamo così uguali?
Certo, e non solo. Si possono avere un fascino e una saggezza inimmaginabili dopo una certa età, anche se si è donne. Vorrei – ma potrei anche pretenderlo – essere trattata come gli uomini sotto questo aspetto. Ma mi rendo conto sia un discorso complesso, perché c’è anche una responsabilità delle donne qui, delle tante donne che hanno puntato sul corpo per diventare qualcuno, vittime di una mentalità maschilista che loro stesse hanno introiettato e che non ci meritiamo.

Lei che cosa auspica?
Un’alleanza tra uomini e donne che ci permetta di vivere bene insieme. Sotto questo profilo è davvero importante comprendere il significato della parola «femminismo»: il femminismo ha a che fare con i diritti umani, attesta l’uguaglianza tra uomini e donne. Non ci sono baffi da portare, non c’è la pretesa di essere come il maschio o di volerlo prevaricare, si tratta semplicemente di ricercare l’uguaglianza. È un punto fondamentale, una regoletta da ricordare sempre, così come non va dimenticato che, al contrario, il maschilismo attesta la superiorità dell’uomo sulla donna.

Ricercare l’uguaglianza che cosa significa?
Vorrei che in questo mondo non ci fossero più femminicidi. Vorrei che gli uomini non pensassero più che le donne sono di loro proprietà e che nessuna donna fosse ammazzata o picchiata per aver deciso di lasciare il marito o il fidanzato. Vorrei che uomini e donne fosse trattati e anche retribuiti allo stesso modo nei luoghi di lavoro. Vorrei si capisse che non c’è nulla di male a non fare figli e che se si fanno la donna non è l’unica a poterli accudire, può farlo anche l’uomo.

Per la sua carriera fu fondamentale il Festival di Sanremo del 1989, quando trionfò tra gli «Emergenti» con Bambini, canzone tuttora indimenticata. Ma nel 1993 restò coinvolta in un incidente stradale che la costrinse a sottoporsi a diversi interventi chirurgici. Era il 15 agosto, ha detto che da allora Ferragosto è il suo secondo compleanno.
Sì, è così, perché l’incidente è stato l’imprevisto più imprevisto della mia vita. Per affrontarne le conseguenze ho dovuto alfabetizzarmi, e ci ho messo tantissimo.

Si è rialzata e pian piano l’abbiamo vista trasformarsi e trasformare la sua musica e la sua immagine, e si sa che ogni cambiamento comporta un rischio. Si sente compresa oggi come artista?
Adesso mi importa meno del giudizio altrui, è importante perdonarsi quando non si è compresi da tutti, non pensare che sia per forza colpa nostra e non farsene un cruccio. Detto questo, sto vivendo un bel periodo, mi sento bene, mi sento accettata. E sono contenta, perché è un risultato che ho ottenuto facendo ciò che mi piace.

Raffaella Oliva, Io Donna

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