C’era grande preoccupazione per gli ascolti tv del GP di Misano, ma si è dimostrata infondata: oltre 2 milioni di telespettatori hanno seguito la MotoGP anche senza Rossi
Il grande incubo di emittenti televisive e vari media per cui le moto sono diventate business, si è materializzato nello scorso week end in occasione del GP di Misano, dove il 9 volte Campione del Mondo Valentino Rossi era assente per infortunio e durante il quale hanno avuto modo di fare le prove generali per un “post-Rossi”. Nonostante il timore di una mancanza del principale interesse e attrazione, oltre 2 milioni di telespettatori hanno guardato la gara di casa della MotoGP con protagonisti Marquez, Dovizioso e Vinales, numeri in linea con quelli estivi fatti registrare dalle tappe del GP di Austria e del GP di Repubblica Ceca quando c’era anche Rossi in pista. TV8, il canale televisivo che trasmette in chiaro i contenuti del canale Sky MotoGP, era acceso nelle case di 2.259.000 italiani, con un picco pari al 12.8% di share, vicinissimi ai 2.400.000 del Red Bull Ring e di Brno. Moto3 e Moto2 si sono invece attestate sul 4.8% e il 5.2% di share, con rispettivamente 464.000 e 770.000 occhi puntati.
La MotoGP e Valentino Rossi, Valentino Rossi e la MotoGP. Una frase che è diventata verità coi fatti negli anni, e che, in Italia, non cambia di significato se alla congiunzione si sostituisce il verbo essere: “La MotoGP è Valentino Rossi, Valentino Rossi è la MotoGP”. E questo, che piaccia o meno, perché buona parte dei seguaci del Motomondiale nel nostro Paese si è avvicinato alle corse con le imprese compiute dal pesarese e grazie al suo carisma coinvolgente. Ma questa eccentricità ha del preoccupante, perché Rossi non è eterno, purtroppo, mentre invece il Campionato Mondiale dovrebbe esserlo, continuando ad essere animato dalla passione di chi lo pratica e chi lo guarda. Allora c’è speranza per la MotoGP dopo Valentino Rossi?
Luca Agnelli, motorinews24.com