Raccontate in tv l’amore della carne e dei ristoranti che la celebrano

Raccontate in tv l’amore della carne e dei ristoranti che la celebrano

(di Tiziano Rapanà) Mi solletica un dubbio, e non è quello dei Nuovi Angeli, non c’entrano i baci o le presunti gelosie. Vi rimando, per saperne di più, a questa splendida re-interpretazione di un classico dei Beatles. No, il problema è un altro e riguarda il mondo vasto della culinaria. Come mai in tv non si raccontano i ristoranti di carne? E chiamatele pure steekhouse, ma siamo in Italia e vogliamoci un po’ di bene con la nostra lingua. L’amore per la carne non è mai diminuito, eppure le televisioni non ne fanno cenno. Di trasmissioni sulla cucina ne abbiamo una cesta piena, eppure un trionfo completo della divulgazione, del racconto di questa ristorazione non c’è. La realtà è diversa e l’appunta perfettamente il grande esperto Dominique Antognoni, fondatore di Life Good, in una riflessione su Linkedin ha reso noto che “Il numero dei ristoranti di carne non è mai stato così alto. Per di più, non sono mai stati così pieni e presi d’assalto. Il loro momento d’oro è evidente”. E allora diamo spazio alla realtà. Così com’è, senza recensioni e volontà di assaggio. Siano i ristoratori a raccontarsi in telecamera e mostrare il meglio della loro creatività. Affiderei un eventuale programma a Mimmo Corcione, il baldo cuciniere del web, che ha raccontato il meglio della cucina regionale nostrana. La carne è il capitello di un racconto della tradizione in cucina, che guarda al riuso e al piccolo borgo e a un tempo lontano che si deve tenere a mente. Un tempo che non si può ridurre a folklore, ad archivio cui donare della polvere.

tiziano.rp@gmail.com

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