“Tutto accade a San Siro”, Alessandra Amoroso conquista Milano: “Grazie per questi 14 meravigliosi anni di noi”

“Tutto accade a San Siro”, Alessandra Amoroso conquista Milano: “Grazie per questi 14 meravigliosi anni di noi”

Per il 200esimo concerto della sua carriera la cantante ha portato sul palco 90 ballerini, 47 elementi d’orchestra e 8 musicisti

Da “Amici di Maria De Filippi” allo Stadio San Siro: dopo 14 anni di carriera, 49 dischi di platino, 8 dischi d’oro e oltre 2 milioni e 700mila album venduti, Alessandra Amoroso corona un sogno.Il suo 200esimo concerto, al Meazza di Milano, davanti a quasi 42mila spettatori e dopo due anni di stop dovuti alla pandemia di Covid per una festa che è durata quasi due ore e mezza. Sul palco con lei 90 ballerini, diretti da Veronica Peparini, 47 elementi d’orchestra e 8 musicisti. Numeri che non rendono l’idea dell’emozione provata dalla 35enne di Galatina, diventata la seconda artista italiana, dopo Laura Pausini, a esibirsi allo Stadio San Siro.

L’inizio del concerto, previsto alle 21, slitta di qualche minuto mentre il pubblico si scalda e urla “Ale” per incitarla a salire sul palco. Tra giochi di luci e musica, i danzatori raggiungono lo stage con indosso una lunga mantella nera con cappuccio. Nascosta tra loro c’è la cantante: Alessandra Amoroso può finalmente ammirare tutta la sua “Big Family“, che dalla vittoria del talent di Canale 5 nell’edizione 2008/2009 non l’ha mai lasciata. Lo show inizia con “AleAleAle”, “Tutte le volte” e “Il bisogno che ho di te”, brani tratti da “Tutto accade”, il suo ultimo album che ha anche dato il nome all’evento. “Che figata – urla salutando il pubblico -. E’ una cosa bellissima, benvenuti al nostro primo stadio insieme. Questa sera non posso promettervi di non piangere, ma per il tempo che staremo insieme desidero farvi emozionare, piangere di gioia, portarvi nel mio mondo fatto di due anime che finalmente si sono viste, prese per mano e comprese. Quello che è successo in questi due anni è stato terribile, ma possiamo metterlo da parte per vivere il presente”. Man mano che i brani scorrono Alessandra si scioglie, prende padronanza del palco, si lascia andare alle coreografie studiate per mesi. E così anche gli spettatori, sempre più coinvolti, che su “Un senso ed un compenso” illuminano San Siro con le torce dei cellulari, dando vita a un’atmosfera suggestiva. 

Nonostante il coinvolgimento e l’emozione, la cantante non dimentica di portare avanti una delle sue battaglie: la lotta contro la violenza sulle donne. “Tante volte mi hanno detto che non ce l’avrei fatta, invece tutto accade – racconta -. E mi rivolgo alle donne: non permettete mai a nessuno di dirvi cosa siete capaci di fare, amatevi sempre, vi va di piangere? Piangete. Fatevi rispettare e amare, sempre e da tutti, siate libere di essere quello che volete”. 

Il cuore del concerto è rappresentato dai brani che hanno segnato la sua carriera. Da “Amore Puro” a “Difendimi per sempre”, da “Segreto” a “Stella Incantevole”, da “Stupida” a “E’ vero che vuoi restare”, fino ad arrivare a “Sul ciglio senza far rumore”, “Urlo e non mi senti“, “Estranei a partire da ieri” e “Senza nuvole“. Per l’occasione lascia lo stage principale per dirigersi verso un palco più piccolo, posizionato sotto le tribune. “In questo momento così intimo ho provato a inserire in questa parte della scaletta tutti i brani che ci hanno segnato e che sono per me di particolare importanza – spiega -. Abbiamo visto che la vita è imprevedibile, le cose accadono e non possiamo fare niente, ma possiamo decidere da che parte andare. Io grazie al vostro amore ho scelto la via del bene, della verità e della condivisione”. Ed è qui, mentre l’evento volge verso la fine, che la Amoroso non riesce a trattenere le lacrime. Cantando “Tutte le cose che io so” ricorda la nonna scomparsa e si lascia andare. 

Ma non è ora di mollare. I momenti importanti sono ancora tanti. Tra questi il ricordo della protesta dei lavoratori del mondo dello spettacolo, rappresentata nei mesi più duri della pandemia dai bauli, che vengono quindi portati sul palco per non dimenticare “chi ha dato la vita per questo lavoro”. A seguire un inno, “Forza e coraggio”, per un settore che è finalmente ripartito. Ma i 42mila di San Siro non sono stanchi e hanno voglia di ballare. Chi meglio dei Boomdabash? Sulle note di “A tre passi da te”, “Mambo Salentino” e “Karaoke”, il gruppo salentino fa tremare lo stadio. “Mi siete accanto in un momento particolare, siete riusciti a scaldarmi il cuore, mi avete dato quella coccola al cuore di cui avevo bisogno – dice loro la Amoroso, visibilmente commossa -. Vi voglio tanto bene”. Dopo “Vivere a colori”, “Comunque andare”, “Piuma”, “Camera 209” e “Sorriso Grande”, quasi due ore e mezza di show e numerosi cambi d’abiti, arriva il momento dei saluti tra i coriandoli colorati: “Voglio dire una cosa dalla ragazzina del 2008 alla donna del 2022… Grazie. E grazie a voi per questi 14 meravigliosi anni di noi“. Il “Tutto accade tour” riprenderà tra qualche mese. Il 29 novembre sarà al Pala Florio di Bari, il 2 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma, il 6 dicembre all’Unipol Arena di Bologna, il 7 dicembre al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 9 dicembre al Pala Partenope di Napoli, il 12 dicembre al Pala Sepe di Eboli, il 16 dicembre alla Kioene Arena di Padova e il 17 dicembre al Pala Alpitour di Torino

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