Dopo l’annuncio, il crollo in Borsa della casa di produzione Hybe che corregge il tiro: “Lavoreranno insieme e come solisti”
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, tra palloncini viola e azzurri, nel bel mezzo della tradizionale cena in streaming che si tiene ogni anno: i Bts si prendono una pausa. La terza dal 2013, anno del loro debutto e inizio di un’ascesa fenomenale, con numeri (e entrate) da capogiro.
La band sudcoreana amata da un vero “esercito” di fan (si chiamano “Army”) ha deciso, pare, di dedicarsi a progetti collaterali. Immediatamente al grido di #ARMYforever i social sono esplosi di commenti di disperazione da ogni parte del mondo.
Hybe, la casa di produzione che segue anche i Bts e che è quotata in borsa, dopo il crollo delle azioni, scese al 28% nella prima ora, si è precipitata a fornire una flebile smentita e, in una nota, ha precisato che il gruppo non si sarebbe preso una vera pausa, ma che avrebbe continuato a lavorare su progetti sia comuni che individuali.
Sono nove anni ormai che i BTS hanno iniziato il proprio progetto musicale passando dalla vetta delle classifiche sudcoreane e asiatiche a quella dei principali mercati musicali al mondo, su tutti quello degli Stati Uniti.
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, tra palloncini viola e azzurri, nel bel mezzo della tradizionale cena in streaming che si tiene ogni anno: i Bts si prendono una pausa. La terza dal 2013, anno del loro debutto e inizio di un’ascesa fenomenale, con numeri (e entrate) da capogiro.
La band sudcoreana amata da un vero “esercito” di fan (si chiamano “Army”) ha deciso, pare, di dedicarsi a progetti collaterali. Immediatamente al grido di #ARMYforever i social sono esplosi di commenti di disperazione da ogni parte del mondo.
Hybe, la casa di produzione che segue anche i Bts e che è quotata in borsa, dopo il crollo delle azioni, scese al 28% nella prima ora, si è precipitata a fornire una flebile smentita e, in una nota, ha precisato che il gruppo non si sarebbe preso una vera pausa, ma che avrebbe continuato a lavorare su progetti sia comuni che individuali.
Sono nove anni ormai che i BTS hanno iniziato il proprio progetto musicale passando dalla vetta delle classifiche sudcoreane e asiatiche a quella dei principali mercati musicali al mondo, su tutti quello degli Stati Uniti.
Il sistema “idol”
Eppure dal video pubblicato sulla loro pagina Youtube ufficiale, la posizione di RM, Jin, SUGA, J-Hope, Jimin, V e Jungkook sembra più netta delle altre volte.
“Ho pensato che i BTS fossero diversi dalle altre band, ma il fatto è che il K-pop e il sistema “idol” che lo sostiene non ti permettono di maturare. Bisogna sempre produrre nuova musica e fare qualcosa”, ha detto RM il leader della band.
“Dobbiamo accettare di essere cambiati”, ha aggiunto RM, precisando che non si tratta solo di “musica e lavoro”-
“Ho bisogno di passare un po’ di tempo da solo per maturare pensieri che diventino qualcosa di esclusivamente mio. Mi sento come fossi intrappolato dentro di me”.
Gli altri hanno replicato che per rispetto dei fan non possono che staccare momentaneamente la spina: “Abbiamo sempre voluto essere il tipo di artisti ricordati dai nostri fan, e credo sia proprio questa la ragione che ci ha portati ad attraversare questo momento difficile. Adesso stiamo iniziando a pensare a essere ricordati singolarmente dai nostri fan, e trovare la nostra identità come singoli è un processo lungo e faticoso”.
V ha ricordato una conversazione che ha avuto con J-Hope (n.d.r. che sarà headliner nella serata finale del Coachella Festival) in cui hanno discusso di come lavorare su progetti solisti avrebbe migliorato la loro “sinergia” come band.
Suga si è detto interessato a sperimentare nuovi generi. “Ognuno di noi si prenderà del tempo per divertirci e sperimentare molte cose”, ha detto Jungkook rivolto ai fan. “Promettiamo che un giorno torneremo ancora più maturi di quanto siamo ora.”
Questa volta, il gruppo “ha bisogno di un cambiamento” e vuole “iniziare un nuovo capitolo”, insiste J-Hope, un altro membro del settetto. E mentre scende anche qualche lacrime su social si scatena il putiferio…
#ARMYforever
L’hashtag #ARMYFOREVER è immediatamente entrato in tendenza su Twitter con migliaia di messaggi per supportare RM, Jin, SUGA, J-Hope, Jimin, V e Jungkook.
“Aspetteremo pazientemente il vostro ritorno”, “Grazie BTS per essere diventati la nostra casa, per la vostra bella musica che illumina la nostra vita, per il vostro amore. Grazie di tutto. Rimarremo qui per sempre. Siamo sempre qui per voi”.
E ancora: “Vi accompagneremo sempre fino alla fine, quindi incontriamoci nel capitolo 2 dei BTS. Va bene se piangiamo vero? Solo un piccolo pianto, sorrideremo nel prossimo capitolo”.
“Ci vuole così tanto coraggio per lasciare un posto dove hai tutto per metterti alla prova e pensare a una versione aggiornata di chi sei. I BTS mi stanno insegnando un’altra importante lezione.”
Sono solo alcuni delle centinaia di migliaia di post che commentano la vicenda.
Nove anni di successi alla conquista degli Usa
I Bts hanno appena pubblicato un album antologico di tre dischi, “Proof” con il nuovo singolo, Yet To Come (The Most Beautiful Moment). Recentemente, segno del loro impatto sui giovani di tutto il mondo, hanno parlato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e sono stati ricevuti alla Casa Bianca per discutere con il presidente Joe Biden dei modi per frenare la violenza contro gli asiatici americani.
Con oltre 32 milioni di dischi venduti, i Bts sono anche una gigantesca macchina che produce soldi. Nel 2021 hanno realizzato un fatturato record di oltre 1 miliardo di dollari, grazie ai contenuti online e alle vendite di album.
L’etichetta dei BTS ha registrato un aumento dei profitti durante la pandemia, nonostante abbia tenuto meno concerti. Con la loro prima canzone in inglese, Dynamite, hanno scalato le classifiche statunitensi.
Sono anche uno dei pochi artisti dai tempi dei Beatles a pubblicare quattro album che hanno raggiunto il numero uno negli Stati Uniti in meno di due anni. Il gruppo è stato nominato due volte per un Grammy ma non ha ancora vinto.
Sono stati descritti da Forbes come “in grado di fare cose che non riescono a nessun altro dello stesso genere” e nel 2019 il New York Post li ha inseriti nella top 10 delle boy band più importanti di sempre. Nel 2020 hanno ricevuto l’Innovator Award dal Wall Street Journal per il loro contributo in campo musicale.
Nel 2018 gli è stato assegnato l’Ordine al merito culturale dal governo della Corea del Sud, di cui hanno rivitalizzato l’economia del Paese, concorrendo indirettamente per oltre lo 0,3% al PIL annuale grazie a concerti e contratti pubblicitari.
Secondo alcuni l’imminente partenza per il servizio militare di almeno due componenti della band potrebbe aver inciso sulla decisione. In Corea del Sud è al momento in discussione la revisione della legge per consentire esenzioni per le persone che danno un contributo considerevole al prestigio del Paese. Se non dovesse passare Jin, il membro più anziano dovrebbe partire entro la fine dell’anno.