Il 21 giugno 45 mila artisti in 630 città, evento clou a Matera
Torna anche quest’anno la Festa della Musica, che come da tradizione si festeggerà in tutta Italia il 21 giugno, giorno del Solstizio d’estate. Tema di quest’anno la “Musica fuori Centro“, con Matera – Capitale europea della Cultura 2019 – scelta per il concerto finale che vedrà salire sul palco Roberto Vecchioni, testimonial della manifestazione, insieme all’Orchestra di Piazza Vittorio.
Ma sono più di 10mila gli eventi in programma in 630 città, per oltre 45mila artisti coinvolti (per i quali la Siae ha previsto la tariffa simbolica di 1 euro per il diritto d’autore).
Con la musica a contaminare i luoghi più diversi e lontani tra loro: concerti e spettacoli animeranno musei, biblioteche, ospedali, parchi, giardini, piazze, case circondariali, archivi, strade, palazzi storici. La musica risuonerà anche nei lunghi corridoi di 16 aeroporti, nei licei musicali, nei conservatori e negli istituti italiani di cultura all’estero. Una festa, alla quale aderiscono ben 826 organizzazioni (il 18% in più rispetto all’anno scorso) che è sempre più permeata sul territorio e diventa dunque condivisione, vicinanza, cultura.
Come ha anche sottolineato il ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli, durante la presentazione al ministero. “Di solito la musica si fa in determinati posti e le persone le vanno incontro. Con la Festa della Musica vogliamo sottolineare il percorso opposto: è la musica che si deve avvicinare alle persone, andare a trovarle nelle situazioni più diverse, di disagio o remote”. In perfetta sintonia con il tema scelto per l’edizione 2019. Lo stesso ministero ha messo a disposizione alcuni edifici simbolo dove rock, pop, soul o musica classica avranno per un giorno la meglio: dal Colosseo alla Reggia di Caserta, dalla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino al Museo Sannitico di Campobasso, dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino al Castello Svevo di Bari. E poi l’Archivio di Stato di Livorno e quello di Milano, il Palazzo Reale di Genova, il Parco Archeologico di Paestum, solo per citarne alcuni.
Tra gli appuntamenti “speciali”, l’esibizione della band femminile de Le Rivoltelle nella Casa Reclusione di Rossano, con la partecipazione dei detenuti; il concerto nel Tempio di Giunone nella Valle dei Templi ad Agrigento “Un ponte per l’Europa“; quello della pianista giapponese Chinami Matsushima all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, nell’Unità operativa di oncologia; la serata alle Scuderie del Quirinale tra flauti, violoncelli e stelle con gli astrofisici di Romastronomica e l’accademia romana del flauto traversiere.
“La musica è la forza che ci anima, ha il potere di fermare il tempo. Nasce e si espande ovunque, senza bisogno di parole, perché è di per sé significante – teorizza Vecchioni -. E’ l’arte ancestrale, la prima espressione dell’uomo, capace di rendere tutti i sentimenti, tutte le sfumature che abbiamo dentro di noi. Ma la musica non si esaurisce in una canzone o in un concerto e la Festa della Musica non deve esaurirsi in un solo episodio”, ha auspicato.
Ansa.it