Al termine dell’avventura sull’Isola dei Famosi, Marco Carta si sente più forte e deciso a rimettersi in gioco ancora una volta. Lo fa in Come il mondo, il suo ultimo album in uscita il 27 maggio, e rispondendo alle critiche piovute durante la sua trasferta honduregna
Le guance sono emaciate, la barba irsuta, ma il sorriso radioso e bianchissimo, come è sempre stato. A meno di una settimana dalla fine dell’Isola dei Famosi, Marco Carta si sente una persona nuova: più forte, capace di badare a se stesso e deciso a mettersi in gioco ancora una volta. Lo fa in Come il mondo, il suo ultimo album in uscita il 27 maggio. Un disco che parla d’amore, di quel turbine di sentimenti che affolla il cuore e della capacità di rialzarsi dopo un capitombolo che sembrava rovinoso. Esattamente come le critiche che sono piovute durante la sua trasferta in Honduras, su un’omosessualità mai rivelata e custodita gelosamente.
Escluso il disco di Natale, sono passati quattro anni dal suo ultimo album. Cos’è successo nel frattempo?
«Tante cose. Ho lavorato a Come il mondo con molta costanza e con molto pensiero, anche se, di fatto, non sono mai stato lontano dalla musica. L’anno scorso ho fatto l’album di Natale e sono usciti due nuovi singoli nelle ultime estati. Non volevo stare troppo lontano dal mio mondo».
Mi sembra chiaro che il filo conduttore del suo nuovo album sia l’amore.
«È un album d’amore, ma non è un album nostalgico. Creare una tracklist è come costruire un puzzle: senza voler dare per forza un’impronta al disco, scegli le diverse canzoni e alla fine scopri che parlano soprattutto d’amore. È frutto di un divenire, più che di una volontà vera e propria».
Nella canzone che dà il titolo all’album a un certo punto si chiede: «l’amore cos’è». Ha trovato una risposta?
«L’amore è qualcosa che fa sì che tu non possa stare lontano dalle persone a cui tieni. Soprattutto dopo l’Isola mi sono reso conto quanto sia difficile la lontananza e quanto sia, quasi automatico, provare riconoscenza. È un qualcosa che scopriamo solo quando non abbiamo chi ci ama intorno».
In un’altra canzone, L’ultima cosa vera, dice che «la musica fa volare, unisce persone sole e, se non lascia niente, non è lei».
«La musica va al di là delle razze, delle etnie e arriva a chiunque: ai miei cani, agli alieni, a tutti. Penso che se non lasci niente non sia vera, non faccia per te, non sia musica. Spesso viene usata anche in maniera sbagliata e, quando dico che non lascia niente, vuol dire che non è stata cantata con amore».
Invece l’Isola che cosa le ha lasciato?
«È stata una delle esperienze più forti della mia vita insieme ad Amici. Mi ha lasciato tante soddisfazioni, mi ha insegnato a contare su me stesso e a farmi capire che ce la posso fare. Ho sempre pensato di avere bisogno di qualcuno vicino a me: un amico al telefono, Sky sempre acceso a farmi compagnia. Sono sempre stato spaventato dall’idea di stare da solo e affrontare i miei pensieri».
Eppure sull’Isola ce l’ha fatta.
«Assolutamente, anche se i primi giorni sono stati molto difficili. Credevo di non avere le risorse adatte per poter sopravvivere, sia a livello mentale che psicofisico».
Quando è stato eliminato cosa ha provato? Si è sentito tradito dal suo pubblico?
«Tutti mi dicevano, compreso Giacobbe, che avevo centinaia di migliaia di fan che mi sostenevano e che non avrei dovuto preoccuparmi, ma non vuol dire niente. Il televoto-lampo ha fasce di persone diverse rispetto al televoto settimanale, che riesce a coprire tutti i brand. Ho accettato il verdetto e contemporaneamente, ho provato un grande senso di sollievo: non vedevo l’ora di andare a mangiare».
È stata l’Isola delle polemiche: trash, prove estreme, astio fra i naufraghi. Lei cosa pensa, avendola vissuta?
«Le prove sono state davvero dure, come quella della lotta nel fango che non ho sostenuto. Penso che l’Isola aiuti a crescere e sia un po’ come tornare al liceo: ti fa sentire vivo e ti fa provare quel tipo di competizione che, con il tempo, perdi».
Sono anche arrivate diverse critiche sulla sua presunta omosessualità. Come mai circolano spesso voci su attori e cantanti eterosessuali a questo riguardo?
«Io questo non lo so, perché non lo concepisco. Quando qualcuno mi parla, non mi chiedo se abbia una voce effeminata o un compagno che lo aspetta a casa. Non capisco come l’andare a letto con una persona dello stesso sesso possa togliere qualcosa alla propria professionalità o alla propria bravura. Io sono molto open-mind, sono cresciuto in una casa molto umile, ma frequentata da gente di ogni parte del mondo».
Non è qualcosa di cui vergognarsi, quindi?
«Certo che no, è il concetto che è sbagliato. Non dovremmo neanche chiedercelo».
A questo proposito, due giorni fa sono state approvate le unioni civili anche in Italia.
«È un incredibile passo avanti, per tutte le coppie omosessuali che difendono i propri diritti. Perché l’amore è universale e ognuno deve sentirsi libero di donarlo a chi vuole».
E nel suo futuro cosa vede? Un matrimonio? Una famiglia?
«In questo momento vedo tanto lavoro. La famiglia è molto lontana anche perché, oggigiorno, i tempi sono cambiati. Quando hai 30 anni è come se ne avessi 20: come potrei pensare a costruirmi una famiglia a soli “21 anni”?».
E professionalmente? Più musica o ancora televisione?
«All’Isola non ero pienamente a mio agio: la musica è il mio mondo. Il microfono acceso e un pubblico ad ascoltarti sono tutto per me. Potrei fare altra televisione, visto che mi ha sempre cercato, ma dipende sempre dalla proposta. L’Isola, per esempio, aveva uno scopo a differenza del Grande Fratello Vip. Nulla contro il programma, ma stare chiusi in una casa a Cinecittà non farebbe proprio per me».