La fotografia del mercato pubblicitario televisivo nei primi due mesi del 2020 descrive bene come avrebbe potuto essere quest’anno (con buone crescite e una ripresa generale dell’economia) e come, invece, non sarà causa Covid-19. Il piccolo schermo, infatti, nel bimestre gennaio-febbraio aveva raccolto quasi 600 milioni di euro in advertising, in crescita del 2% sullo stesso periodo dell’anno precedente.
La migliore performance era stata quella del gruppo Discovery Italia, dove la concessionaria Discovery Media, guidata da Fabrizio Piscopo, aveva staccato un ottimo +6,4%, con una raccolta complessiva di oltre 37 milioni di euro. Ovviamente, per orientare l’intero comparto della tv, conta quello che fa Mediaset: e pure il Biscione, in questi primi due mesi, si era comportato bene con un +1,8% e 323,3 milioni di euro portati nelle casse. Belle performance di Rai Pubblicità, che grazie a una offerta editoriale molto variegata e di qualità era a +2,8% e 137,2 milioni di euro di raccolta. In leggera crescita Sky, a 74,7 milioni di euro (+0.4%), mentre La7 è l’unico network che già prima della crisi Covid-19 mostrava una raccolta pubblicitaria in calo (-0,6%).
Da marzo in poi gli scenari sono totalmente cambiati con l’emergenza sanitaria. E in attesa delle stime ufficiali (per marzo e aprile si parla comunque di crolli del -30, -40%), ci si prepara a una chiusura 2020 vicina a un -20% sul 2019.
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi