Angelo Russo è l’imbranato agente Agatino Catarella del Commissario Montalbano. Eppure l’attore ha rischiato di non essere nel cast. In una intervista Russo racconta che il regista Alberto Sironi lo scartò al provino per interpretare Catarella, ma fu grazie al produttore Carlo Degli Esposti se la parte nella fiction più amata dagli italiani gli fu assegnata. Russo ha raccontato di essere fuggito di casa a 16 anni e di essere arrivato a Roma per tentare la fortuna come attore. Proprio in quegli anni divise la casa con una famiglia di rom, che lo aiutò nel momento difficile.
La parte di Catarella, agente un po’ imbranato, sembrava essere stata scritta appositamente per Angelo Russo. Eppure il regista aveva già scelto un altro attore, per questo motivo Russo non voleva nemmeno sostenere il provino, come ha raccontato in una intervista a Tv Sorrisi e Canzoni:
“Mi ero presentato al provino senza sapere nulla di Camilleri e dei suoi libri e il regista Sironi prima mi ha preso per pazzo poi mi ha proposto due parti: quella di Catarella e quella di un guardiano notturno. Ora, siccome il guardiano c’era solo in una puntata e Catarella in tutte, secondo voi io che parte ho chiesto di fare? Io tutti i giorni devo mangiare, mica un giorno solo. Perché dopo che avevo inventato il personaggio, a casa, provando con mia moglie, ho scoperto che la parte era già stata assegnata. E allora mi sono detto: ‘e che vado al provino a fare ”u pupu”? Non ci vado!’ Per fortuna mia figlia Leandra, che è la mia musa, mi ha convinto ad andare lo stesso”.
L’attore parla anche del suo primo periodo a Roma, dove arrivò quando aveva appena 16 anni dopo essere scappato di casa, come ha raccontato al Corriere.tv in un’altra intervista:
“Io da piccolino volevo fare l’attore, vedevo De Sica, Boldi, Alberto Sordi, era il mio sogno. Dissi ai miei amici e a mio padre: “Un giorno farò l’attore”. E lui mi rispose di trovarmi un lavoro. Vivevo in una baracca con degli zingari, a Roma era difficile trovare case, scappai e mi trovai un amico, uno zingaro. Mangiavo là, era come una famiglia, se si arrangiavano la notte non lo so, ma io non facevo queste cose”.
La sua fortuna è arrivata proprio con Catarella, un personaggio che sembrava essere stato scritto per lui:
“La caratteristica di Catarella è che nonostante cresca d’età, rimane sempre con la stessa mente giovane e frizzante, un bambino nel corpo di un adulto. Sul lavoro però Catarella è cambiato, è cresciuto, cerca sempre di migliorarsi, così come io cerco ogni volta di migliorare questo personaggio, di fargli fare un passo in avanti, per far sì che possa piacere a tutti, dai bambini agli anziani. Catarella comunque rimane un giocherellone, un combina guai”.
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