Il programma di SkyUno diventa quotidiano: “Così possiamo seguire da vicino l’attualità”
Il giovin conduttore più apprezzato e corteggiato dalla tv, ma anche quello che sfoggia la saggezza dei vecchi santoni.
Difficile che Alessandro Cattelan sbagli risposta e, all’interno della risposta, il tono. Lui sa schermirsi come fanno quelli veramente bravi e persino quando gli chiedono cosa sia l’eleganza, eccolo accucciarsi nella risposta più confortevole: “Mah, in realtà io non so esattamente in cosa consista. Nell’abbigliamento in tv mi faccio salvare da Giorgio Armani, nella vita di tutti i giorni la mia priorità è la comodità”. Faccia da bravo ragazzo ma anche, quando vuole, da furbastro: tanto che tra le interviste clou che annuncia della sua nuova edizione di E poi c’è Cattelan – la quarta – da domani in seconda serata dal lunedì al venerdì su Sky Uno HD per ben quaranta puntate fino a maggio, c’è quella alla schermitrice paralimpica Bebe Vio e la ricetta promozionale è la seguente: “Mostreremo il suo lato cattivo. Anzi Bebe potrebbe essere la cattiva dei cattivi: forse dietro a tutti i mali del mondo c’è lei”. Ovviamente si scherza, ma la curiosità si affina.
Alessandro Cattelan, ancora nel suo programma preferito, ancora su Sky: si armi di pazienza e ci risponda. Ha visto il Festival di Sanremo? Le è piaciuto?
“L’ho visto qui e là, alcune cose mi sono piaciute. Crozza è sempre il numero uno. Se non gestissi io le parti comiche nel mio programma il candidato al ruolo sarebbe lui. La vittoria di Francesco Gabbani? Sì un po’ me l’aspettavo”.
Dica ohm e risponda anche a questa: dunque lei a Sanremo proprio mai?
“Sì, se avessi una buona canzone da interpretare, magari a firma di Tiziano Ferro. A parte gli scherzi, non posso scappare da questa domanda ma nemmeno voglio. Dico sempre che non la vivo come un’ossessione. Certo non lo farei alla prossima edizione, dopo i numeri di questa: sarebbe da pazzi furiosi. Ma allo stesso tempo mi piacerebbe parteciparvi prima che morisse mia nonna”.
Ahia, sta dicendo che il Festival è roba per anziani?
“Ma no, forse fino a qualche tempo fa lo è stato. Poi però i social network hanno cambiato tutto”.
A proposito di social: è vero che lei non li ama e da qualcuno se ne sia pure cancellato?
“La verità? Io diffido dei social. Diciamo che li uso essenzialmente per cazzeggiare. Evito di parlare di mie cose personali, e soprattutto evito di affrontare temi importanti. Perché poi l’effetto lo si conosce: c’è qualcuno che pensa di potersi prendere troppa confidenza, o usa termini polemici offensivi. E io mi conosco: mi arrabbio. E detesto arrabbiarmi”.
EPCC passa da settimanale a quotidiano: cosa cambierà?
“Spero che la qualità resti alta, abbiamo lavorato per questo. Dal lunedì al giovedì avremo materiale inedito, mentre il venerdì costruiremo una puntata best of, ma non frammentata. Inseriremo la migliore intervista, la migliore gag, la migliore rubrica della settimana e via dicendo. Ad esempio, c’è una rubrica karaoke spassosissima. Un’altra novità sarà quella di poter finalmente stare di più sull’attualità. Registreremo ogni giorno nel tardo pomeriggio, finalmente faremo concorrenza ai social network”.
Più attualità, e dunque anche più politica?
“Parleremo dei main topics del Paese in quel momento. Se sarà la politica, ben venga”.
Qui però non c’è Donald Trump da spettinare in tv, come ha fatto Jimmy Fallon nel suo show…
“Vero. Ma qui abbiamo politici più ingessati e con pettinature più normali. Mi piacerebbe spettinare quel perfettino di D’Alema…”.
Quali sono gli ospiti della prima puntata?
“Innazitutto il mio talismano di ogni prima puntata: Cesare Cremonini. Poi c’è Bebe Vio e un Robbie Williams mai visto. Lui è il più grande intrattenitore del pianeta. Sarà protagonista di un’intervista molto fica e, senza che lo avessimo deciso prima, si è messo a cantare. Il magic moment lo si deve alla band in studio, gli Street Clerks“.
Ferruccio Gattuso, il Giornale