Spike Lee al confine Usa-Messico per il videoclip dei Killers ‘Land of the Free’

Spike Lee al confine Usa-Messico per il videoclip dei Killers ‘Land of the Free’

Il viaggio della speranza verso “la terra della libertà” nelle immagini girate dal regista per il nuovo singolo della band di Brandon Flowers, una canzone di denuncia contro l’amministrazione Trump

A due anni di distanza dall’ultimo album, Wonderful Wonderful, uscito a settembre 2017, Brandon Flowers e la sua band, The Killers, tornano con un unico brano, Land of the Free, la loro canzone di denuncia contro l’amministrazione Trump e in particolare le azioni del presidente degli Stati Uniti nei confronti degli immigrati messicani. Il videoclip girato per il brano lo firma il regista premio Oscar Spike Lee che ha trascorso le ultime settimane del 2018 proprio al confine Usa-Messico per riprendere le immagini di famiglie di migranti durante il loro viaggio della speranza verso “la terra della libertà”.Il brano non fa parte di un album, ma nasce da un sentimento, quello che Brandon Flowers riassume con l’espressione “quando è troppo è troppo”. È così che il musicista ha presentato la nuova canzone durante la trasmissione radiofonica Beat 1’s condotta dal dj Zane Lowe. Il 13 gennaio, il giorno prima del debutto del singolo, la band aveva utilizzato i profili Twitter e Instagram per chiamare i fan a sintonizzarsi, il giorno successivo, sulla frequenza radio per l’uscita di “nuovo materiale”. L’immagine che accompagnava il post era quella di un collage di foto in bianco e nero con la Statua della Libertà e la scritta “Land of the Free”.”Viviamo in un periodo molto complesso – ha raccontato Flowers – ho iniziato a ragionarci dopo la strage alla scuola elementare Sandy Hook, da padre quell’evento mi ha colpito tantissimo”. Quindi il musicista ha ricordato una serie di omicidi commessi dai poliziotti: Eric Garner, ragazzo nero, venditore ambulante di sigarette soffocato durante un tentativo di arresto o Trayvon Martin, pure lui nero, ucciso dal colpo di pistola di un agente insospettito nel vederlo camminare in strada, di notte, con il cappuccio della felpa messo su. “E quello che sta succedendo al confine, con il muro. Non credo siano questi i valori con cui è stato costruito il mio Paese”.Land of the Free racconta infatti degli immigrati che in passato hanno raggiunto gli Stati Uniti, come quelli che arrivavano in nave “per lavorare nelle miniere della Pennsylvania” e paragona quelli ai migranti di oggi: “Giù al confine stanno alzando un muro con travi di cemento e di acciaio alte abbastanza da tenere quelle mani sporche lontane dalle nostre speranze e dai nostri sogni. Mani di persone che vorrebbero solo le stesse cose che vogliamo noi”, dice la canzone.Spike Lee ha raccolto le immagini dei migranti al confine, il video mostra gli scontri con la polizia, la pratica degli agenti di sparare gas lacrimogeni contro i migranti, molti dei quali cercano di allontanarsi dalla violenza di cui sono vittime nei Paesi di origine. Ci sono primi piani di uomini e donne e dei bambini che comunque riescono a giocare negli accampamenti di qua dal muro.

repubblica.it

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